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Disabilità

Dal «noi e loro» al «noi tutti» per realizzare una Chiesa sinodale

La Consulta diocesana prosegue il suo lavoro per costruire una comunità cristiana realmente inclusiva: un webinar in programma lunedì 18 settembre alle 21 presenterà le iniziative del nuovo anno pastorale. Diretta web

11 Settembre 2023

La Consulta diocesana «Comunità cristiana e disabilità – O tutti o nessuno» riprende il suo cammino, avviato ormai da due anni, con un webinar in programma lunedì 18 settembre alle 21, nel quale saranno presentate le iniziative che saranno proposte nel corso del nuovo anno pastorale (diretta streaming su www.chiesadimilano.it e su youtube.com/chiesadimilano).

«A noi pare sempre più evidente che per diventare realmente una Chiesa sinodale sia inevitabile considerare il tema dell’inclusione, che non riguarda solo le persone con disabilità, ma tutte quelle forme di “diversità” che ancora oggi potrebbe essere destinatarie di un atteggiamento di esclusione – spiega don Mauro Santoro, presidente della Consulta -. Il lavoro che stiamo facendo non è semplicemente quello di seminare nelle nostre comunità un’attenzione pastorale maggiore alle persone con disabilità, come un impegno in più da aggiungere ai già tanti, ben sapendo che le forze disponibili sono sempre poche e spesso non si sentono adeguate. Desideriamo chiedere alle nostre parrocchie di lasciarsi provocare dalla presenza delle persone con disabilità come una Parola vivente che chiama a un cammino di conversione, perché nelle nostre comunità si realizzi quanto auspicato da San Paolo: “Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune”».

L’auspicio della Consulta si riassume quindi nell’espressione «Comunità crescono!». «Comunità in cui non ci sia più la tentazione di categorizzare per condizione – aggiunge Santoro -, ma in cui si respiri un “noi” costituito da tante essenze (carismi) quante sono le persone coinvolte che, mischiandosi, danno origine a un buon profumo gradevole e piacevole capace di contrastare la “puzza” di morte della chiusura e della emarginazione. È un processo lungo, che richiede pazienza e soprattutto la collaborazione e il contributo di coloro che vivono sul territorio e desiderano costruire comunità che siano realmente per tutti».