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Anniversario

Cif, ottant’anni di sostegno alle questioni femminili

«Dopo avere incoraggiato le donne a impegnarsi nel lavoro, nella politica e in altri ambiti, ora dobbiamo interrogarci relativamente al loro ruolo nella società e nella Chiesa», spiega Maria Teresa Coppo Gavazzi, coordinatrice del convegno in programma venerdì 10 ottobre a Milano, a cui interverrà l’Arcivescovo

di Annamaria BRACCINI

8 Ottobre 2025
L'Arcivescovo con Maria Teresa Coppo Gavazzi (già presidente del Cif regionale) e Milena Bertani (presidente dell'Aiccre)

Una storia lunga alle spalle, iniziata nell’anno della fine della seconda guerra mondiale, e un futuro di impegno sulle nuove frontiere della presenza femminile nella società alle prese con sfide inedite. È il Cif, il Centro Italiano Femminile, nato nel gennaio 1945 per volontà di Pio XII e dell’allora monsignor Giovanni Battista Montini. Per festeggiare questi 80 anni di vita, venerdì 10 ottobre, presso Palazzo Isimbardi (via Vivaio 1, ore 14-18), si svolgerà il convegno dal titolo «La donna nella Chiesa e nella società», promosso dal Cif Metropolitano di Milano. Interverranno l’Arcivescovo, il sociologo Luca Diotallevi e la presidente nazionale del Centro Renata Natili Micheli, con il coordinamento di Maria Teresa Coppo Gavazzi, presidente del Cif Metropolitano Milano e membro della direzione nazionale Cif, che spiega il senso dell’iniziativa.

Ottant’anni sono un traguardo importante, ma il convegno vuole andare al di là dell’anniversario…
Certamente. Non si tratta solo di celebrare una ricorrenza, ma di prendere coscienza su come debba cambiare, anche da parte delle associazioni, il sostegno alle questioni femminili. Abbiamo iniziato decenni fa a fare formazione per poter indirizzare le donne al lavoro, abbiamo contribuito a cambiare il Diritto di famiglia e altre leggi, tuttavia adesso ci rendiamo conto che c’è bisogno di una svolta.

Perché?
Incoraggiando le donne a impegnarsi nel lavoro, nella politica e in molti ambiti diversi, abbiamo piantato, per così dire, tante bandierine importanti, ma ora la massa femminile non è più interessata a riconoscersi nelle bandierine. Credo che la questione oggi sia quella di interrogarsi su alcune dimensioni che paiono essere svanite. Mi ha fatto impressione una ricerca indagata anche dal demografo dell’Università Cattolica Alessandro Rosina, dalla quale si evince che non esiste più neanche il concetto di coppia, non solo della famiglia. Forse, allora, dobbiamo riprendere un discorso non solo sulla sacrosanta parità di diritti e doveri tra uomini e donne, nel lavoro e nella famiglia, ma occorre interrogarsi su che cosa dire alle donne, anche da parte della Chiesa, relativamente al loro ruolo nella società e per l’educazione alla fede.

Quali sono attualmente gli ambiti su cui è maggiormente impegnato il Cif?
Se parliamo del Cif diocesano, stiamo portando avanti un progetto non semplice. Abbiamo infatti aperto uno sportello di ascolto, nato non solo come presidio antiviolenza, ma come luogo di sostegno del disagio femminile, offrendo aiuto psicologico e supporto legale in maniera completamente gratuita. Le operatrici specializzate del Cif sono lì disponibili per fornire ascolto, sostegno e orientamento, mettendo al centro il benessere e i diritti delle donne. Il Centro è in viale Lazio 20, presso la nostra sede metropolitana, e sta progredendo perché siamo in contatto con il centro antiviolenza dell’Asilo Mariuccia. Presto stileremo un protocollo, appena avremo apportato una leggera modifica allo Statuto, e il nostro diventerà un centro di ascolto sociale. Per i casi di violenza intendiamo metterci in collegamento con l’Asilo Mariuccia, che può contare anche su una Casa rifugio, ma noi vorremmo arrivare prima della violenza.

Altre iniziative?
Continuiamo con il corso di italiano per donne straniere, in collaborazione con Casa Suraya e Farsi Prossimo, con cui c’è una sinergia molto attiva, anche relativamente alla Comunità Chicco di Grano che si occupa di accoglienza per mamme e bambini, di tutela dei minori e di supporto e sostegno alle madri nel ruolo genitoriale.