Percorsi ecclesiali

La Pasqua 2024 nella Chiesa ambrosiana

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Testimonianze

Catecumeni in cammino, un’esperienza di comunione

Nelle parole di due persone che nel periodo pasquale riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana emerge l’appoggio della famiglia e della comunità lungo l’itinerario di formazione

di Annamaria BRACCINI

26 Marzo 2024
Ramesh e Camilla

Ecco le testimonianze di due catecumeni adulti che nel periodo pasquale riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana

Ramesh: «Oggi guardo gli altri con fiducia e più amore»

Un periodo brutto, difficile, uno di quelli a cui – come si suol dire – non si sa a che santo votarsi. Invece Ramesh Malliyawadu lo ha intuito, anzi «sentito», andando a pregare Maria nel Santuario Beata Vergine dei Miracoli di Saronno. Anche se, come dice, «non sono mai stato religioso e anche se i miei figli, che oggi hanno 18 e 15 anni, sono battezzati e non ho mai avuto nulla in contrario che frequentassero la Chiesa e la Messa».

A spiegare come sia arrivato alla decisione di diventare cristiano è Ramesh, 47 anni, originario dello Sri Lanka, che abita a Gerenzano (Varese), dove riceverà i sacramenti dell’Iniziazione nella notte di Pasqua. Il lavoro è invece alla reception di un albergo di Saronno vicino al Santuario, dove ha iniziato a recarsi per «pregare e affidarmi».

«Passato il momento di grande difficoltà che ho vissuto nel 2022, ho capito che solo la Madonna e Gesù mi avevano veramente consolato e ascoltato e che, forse, avevo sempre avuto dentro di me il desiderio di avvicinarmi a loro».

«Sono arrivato in Italia 18 anni fa. In Cina, dove ho studiato all’università, ho conosciuto mia moglie, un’italiana, e mi sono trasferito. Lei viene da una famiglia molto religiosa, ma abbiamo celebrato un matrimonio misto perché non volevo battezzarmi. Poi, appunto, è venuto il 2022 ed è cambiato tutto, alla fine di quell’anno ho deciso di intraprendere la strada del catecumenato».

«Nel mio cammino sono stato accompagnato da un sacerdote straordinario per me, don Silvano, e mio suocero Sergio sarà il mio padrino. Sono felice, vedo i miei figli contenti. Ora penso che le braccia di Gesù e di Maria siano sempre state aperte per me, e che sono stato io che non le ho aperte. Dal mio essere cristiano mi aspetto di continuare a vivere la nuova serenità che sento anche dentro di me. Oggi guardo gli altri con una fiducia che non ho mai avuto, con più amore, vorrei dire: quello che anche io ho ricevuto».

Camilla: «Non mi sono mai sentita sola»

«Vivo a Pero, ho 18 anni, frequento il quinto anno del Liceo delle Scienze umane – Istituto Preziosine e vorrei fare l’insegnante». Si presenta così, con semplicità, Camilla, una delle 56 catecumene che riceveranno il battesimo – lei nella sua parrocchia durante la Veglia pasquale – e prosegue, raccontando il cammino che l’ha portata a questa scelta: «Frequento l’oratorio, come volontaria, per aiutare nei compiti i bambini delle scuole elementari e a poco a poco ho sentito l’esigenza di approfondire la mia fede». 

Nella Veglia in traditione Symboli hai portato la tua testimonianza davanti all’Arcivescovo…
Sì. È stato bello poter parlare dell’accoglienza gioiosa che ho ricevuto dalla mia comunità della parrocchia della Visitazione di Maria Vergine a Pero, quando ho comunicato che volevo avvicinarmi ai sacramenti. Sono stata accolta molto bene e non smetterò mai di ringraziarli, perché non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa in parrocchia. Anche da parte della mia madrina e della mia accompagnatrice ho ricevuto un supporto che è stato fondamentale. Don Simone Teseo, che mi ha seguito in questi due anni di cammino del catecumenato, mi ha sempre appoggiata. Tutti loro sono stati importanti per me, non mi hanno mai lasciata sola. Li ho sentiti compagni di viaggio in questa mia avventura. Penso che senza questo appoggio, la strada sarebbe stata molto più difficile.  

Durante la vostra preparazione avete letto l’intero Vangelo di Marco e, naturalmente, anche gli altri evangelisti. C’è qualcosa che ti ha colpita particolarmente?
Sì. Il Magnificat di Maria. È una delle preghiere più belle che esistano.

Cosa ti aspetti dalla tua “nuova” vita cristiana?
Spero di continuare a rimanere all’interno della mia comunità, aiutando i bambini e partecipando alla vita ecclesiale. Vorrei anche approfondire tanti aspetti della fede della Chiesa, i Vangeli e, magari, l’Antico testamento.

 

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