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Oratori, l’estate bussa

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Cantù, otto oratori per un’estate a misura di adolescente

In crescita la partecipazione dei ragazzi più grandi alle attività organizzate all’interno delle due Comunità pastorali della città brianzola, che l’Arcivescovo visiterà venerdì 27 giugno

di Claudio URBANO

25 Giugno 2025
Qui e sotto, i ragazzi degli oratori della Comunità pastorale Madonna delle Grazie a Vighizzolo di Cantù

Incontrerà oltre mille ragazzi, l’Arcivescovo, nella mattinata di venerdì 27 giugno. Sono i bambini e gli adolescenti che stanno vivendo l’oratorio estivo a Cantù, città di oltre 40 mila abitanti, con ben otto oratori divisi tra la due Comunità pastorali, San Vincenzo (che si estende a Intimiano) e Madonna delle Grazie (tra Vighizzolo di Cantù e Brenna). Anche qui la partecipazione degli adolescenti è in crescita, con ben duecento animatori solo a San Vincenzo.

Numeri che – sottolinea don Paolo Confalonieri, responsabile dei ragazzi nella Comunità pastorale -, chiamano a un’attenzione sempre più focalizzata alle diverse fasce d’età, con tempi e proposte dedicate in particolare ai più grandi. Così, se in città ormai per il secondo anno c’è anche una proposta rivolta direttamente agli adolescenti (sostenuta dalle stesse parrocchie, dal Comune e dalle cooperative sociali), don Paolo spiega che in oratorio i ragazzi delle medie vivono con particolare cura il momento della preghiera, confrontandosi in piccoli gruppi secondo una formula già sperimentata durante l’anno con il gruppo “preAdo”. Ragazzi delle medie che a Vighizzolo hanno da quest’anno un oratorio tutto per loro, mentre le elementari sono distribuiti negli altri oratori della comunità. Una novità fortemente voluta, ricorda il coadiutore dei ragazzi don Riccardo Cagliani, che sottolinea come anche in questo caso la nuova organizzazione abbia reso più incisivo, per i più grandi, il momento di preghiera: «Riusciamo a utilizzare un linguaggio più maturo, più elevato, con immagini adatte alla loro età», spiega.

Anche monsignor Delpini (che pochi giorni fa ha incontrato don Riccardo negli studi di Circuito Marconi, in un forum dedicato ai suoi cinquant’anni di sacerdozio, dieci volte tanto quelli dello stesso Cagliani) dedicherà un momento ai più grandi, soprattutto con la benedizione, all’oratorio di San Paolo, dei nuovi spazi che durante l’anno gli adolescenti potranno vivere per lo studio e l’aggregazione (vedi qui la locandina della visita). Ai più piccoli, anticipa invece don Paolo, «ho spiegato che l’Arcivescovo è un po’ come il padre di tutti gli oratori della Diocesi».

E se il “Toc toc” che dà il titolo all’oratorio risulta certamente immediato per i più piccoli con l’immagine di chi bussa alla porta, quest’anno il tema del pellegrinaggio e del Giubileo tocca maggiormente i ragazzi più grandi, rilevano sia don Paolo, sia don Riccardo, soprattutto perché i ragazzi rileggono un’esperienza vissuta da poco, come il pellegrinaggio delle medie ad Assisi e il Giubileo degli adolescenti a Roma. Per tutti, naturalmente, quello di quest’anno è il primo Giubileo. «I ragazzi sentono molto la dimensione dell’appartenenza a un gruppo: dunque l’idea di un pellegrinaggio, di mettersi in cammino ed anche di capire cosa significhi che la Chiesa chiama a questa esperienza è qualcosa che li affascina», evidenzia don Riccardo.

«Non è semplicissimo spiegare il tema del Giubileo ai più piccoli», constata don Paolo, soffermandosi comunque sull’immagine della porta. Perché, ricorda, «Gesù stesso dice di sé “io sono la porta”; e poi perché questa immagine rimanda all’accoglienza di chi si sente atteso, desiderato».

È la sfida degli oratori: «Affascinante e complessa – nota don Paolo -, anche considerando che accogliamo davvero tanti ragazzi di diverse provenienze e di altre fedi». «Il 60-70% di chi viene in estate non frequenta l’oratorio durante l’anno», fa i conti don Riccardo, che esorta: «Possiamo vivere questo servizio in modo non banale. L’annuncio del Vangelo inizia facendo sentire accolto, facendo sentire a casa chi arriva da noi».

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