Percorsi ecclesiali

Preghiera, necessità della vita cristiana

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Intervista

Borgonovo: «La nostra preghiera quotidiana in Duomo»

L’Arciprete descrive i momenti di raccoglimento che costellano la giornata dei Canonici del Capitolo metropolitano: «Pregando vogliamo scandire la vita della nostra Chiesa e della città»

di Annamaria Braccini

2 Ottobre 2022

Forse non tutti sanno che nel Duomo di Milano, ogni giorno, ci sono sacerdoti che pregano mattino e sera (è proprio il caso di dirlo) per tutti noi, per la Chiesa, la città, il mondo. Sono i Canonici del Capitolo metropolitano, come spiega monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete della Cattedrale dal dicembre del 2012: «Il Canonicato è nato come il luogo di ascolto, di aiuto e consiglio al Vescovo per la sua gestione pastorale. Poi, con il Concilio Vaticano II, la sua funzione è mutata completamente, perché, come consiglieri di riferimento principale, sono stati costituiti il Consiglio presbiterale e il Consiglio pastorale. Tuttavia i Canonici hanno mantenuto la loro caratteristica originaria di essere il luogo della preghiera, cioè il contesto nel quale è assicurata quotidianamente la preghiera ufficiale della Chiesa di Milano».

Cosa significa questo in concreto?
Celebriamo l’Eucaristia e l’Ufficio completo, ossia, riuniti in coro, la Liturgia delle Ore lungo la giornata. Come in un’abbazia i monaci si ritrovano per pregare, così noi assicuriamo alla Chiesa di Milano, nella Cattedrale, la presenza di una preghiera liturgica per la nostra Chiesa, scandita al mattino e alla sera di ogni giorno.

Quanti sono attualmente i Canonici?
Siamo 18 me compreso. Però bisognerebbe calcolare anche due Canonici che non vivono più con noi. Il nostro gruppo è formato da coloro che risiedono nel Palazzo dei Canonici, a fianco del Duomo o nelle vicinanze, come la sede dell’Ambrosiana.

Monsignor Gianantonio Borgonovo
Monsignor Gianantonio Borgonovo

Come si sostanzia la preghiera liturgica?
È la preghiera che andrebbe recitata in tutte le ore, ma dato che almeno la metà di noi è impegnata anche in altre attività – penso ai docenti, al Prefetto e ai Dottori della Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana -, dobbiamo adeguarci allo stile della vita di oggi. Quindi abbiamo un momento mattutino composto da Lodi, Santa Messa e Ora Terza, e un momento serale, sospeso nei mesi di luglio e agosto, che comprende il Vespero e l’Ufficio delle Letture. La Compieta è invece lasciata alla preghiera personale.

Questo accade anche il sabato e la domenica?
Il sabato sera vengono celebrati i Vespri e l’Ufficio delle Letture della domenica, e il giorno successivo le Lodi, prima della Messa capitolare alle 10.30, e al pomeriggio, a partire dall’inizio del nuovo anno liturgico, i Vespri solenni alle 16.30. La domenica non prevede l’Ufficio delle Letture del giorno dopo, lasciato alla preghiera personale.

Che cosa significa pregare in Capitolo per lei come Arciprete e per presbiteri con tante e diverse esperienze alle spalle?  
La nostra preghiera è tipicamente quella di una rappresentanza vicaria. Come ideale dovremmo avere tutta la Chiesa che prega con noi nei momenti che ho citato, ma considerato che non è possibile farlo, vogliamo che ci sia almeno una rappresentanza che prega comunque con la preghiera ufficiale della Chiesa, non attraverso preghiere di devozione, ma con la liturgia che ritma le ore quotidiane. Siamo vicini al campanile di San Gottardo in Corte, che ha segnato per anni l’ora esatta di Milano, e alla Via delle Ore e, così anche noi, con la preghiera, vogliamo scandire la vita della nostra Chiesa e della città.

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