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Varese

Betania, la bellezza della Fraternità francescana

Istituto di Vita consacrata di diritto diocesano, dal 2019 è presente all’Eremo di Santa Caterina del Sasso, sul Lago Maggiore, con la sua testimonianza di preghiera, lavoro e accoglienza. Ne parla sorella Anna Bencivenga

di Annamaria Braccini

2 Febbraio 2023
I componenti della Fraternità Francescana di Betania all'Eremo di Santa Caterina del Sasso

«Siamo la Fraternità francescana di Betania, Istituto di Vita consacrata di diritto diocesano. La nostra realtà è costituita da fratelli, chierici e laici, e da sorelle. Ci è stato offerto recentemente di occupare l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, in provincia di Varese, dove ora vivono due fratelli sacerdoti e due sorelle consacrate». A delineare in breve la Comunità e la presenza della Fraternità è sorella Anna Bencivenga, 55 anni, attuale responsabile e appartenente all’Istituto dal 1993, dopo quattro anni trascorsi come claustrale agostiniana: «Tramite alcuni eventi ho incontrato la Fraternità ed è stato quasi un passaggio naturale per me, perché la spiritualità agostiniana è fatta di un cuor solo e un’anima sola, protesi verso Dio. Qui ho appunto trovato questo, unitamente al valore fondamentale della vita fraterna, dell’accoglienza e della preghiera comunitaria», aggiunge.

Da quando siete presenti all’Eremo?
Dall’aprile 2019. Siamo arrivati tramite monsignor Franco Agnesi, che quando era ancora Vicario episcopale della Zona II ha conosciuto la Fraternità e ci ha chiesto di venire a Santa Caterina del Sasso.

Come si svolge la vostra giornata?
Iniziamo alle 7.30, con il Rosario e l’Ufficio delle Letture, fino alle 8.15. Poi, in mattinata, riprendiamo con le Lodi e l’Ora Media. Non siamo una comunità di clausura, rientrando nelle nuove forme di Vita consacrata, ma non abbiamo attività all’esterno. Naturalmente però lavoriamo: noi sorelle siamo impegnate nell’andamento della casa, apriamo il Santuario, curiamo la chiesa e l’accoglienza degli ospiti. Un nostro confratello insegna presso le Facoltà teologiche di Bari e di Milano e io, essendo responsabile della casa, mi occupo anche delle relazioni esterne e con le istituzioni. Ciascuno gestisce il pomeriggio con lo studio e la preghiera personale, prima della Messa quotidiana – alle 17 o alle 18 a seconda delle stagioni – e della recita comunitaria dei Vespri. La preghiera è fondamentalmente comunitaria e questo è molto importante per noi tutti della Fraternità. Quando è possibile facciamo anche l’Adorazione. Dopo cena abbiamo la preghiera del Rosario e quelle di Compieta. Nel nostro Istituto, inoltre, è prevista anche la preghiera alle 3 di notte.

Ossia?
Ci svegliamo a quell’ora, tre volte a settimana, per una preghiera più prolungata, con il Rosario e l’Ufficio delle Letture, mentre per le altre quattro notti la preghiera notturna è facoltativa.

Fate accoglienza?
Purtroppo la nostra ospitalità è limitata, perché l’Eremo ha pochi servizi e camere. Si tratta comunque di un’accoglienza specifica per nostri confratelli e consorelle che vogliono trascorrere un periodo di “deserto”, di riflessione e di silenzio. A volte arrivano qui sacerdoti, consacrate e anche qualche vescovo per un ritiro.

Eventualmente potete ospitare anche laici?
Sì, ma soprattutto persone che conosciamo, perché la conformazione dell’Eremo lo consiglia, dovendo consegnare loro le chiavi. Tuttavia è molto bello stare insieme a pellegrini che vogliono condividere la nostra vita. Abbiamo sempre tanti visitatori (sono previsti anche percorsi guidati per gruppi) e fedeli che raggiungono questo spazio di intensa bellezza paesaggistica (con vista sul Lago Maggiore), artistica (con i capolavori del’Eremo) e spirituale (con la nostra proposta religiosa).

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