Partenza il 29 luglio, rientro a Milano il 7 agosto. Un lungo “pellegrinaggio”, quello dei giovani Ac, che raggiungeranno centinaia di migliaia di altri coetanei a Tor Vergata per il Giubileo dei giovani (2-3 agosto) incontrando papa Leone. Sono numerosissimi i giovani dell’Azione cattolica partiti con i gruppi parrocchiali o decanali, mentre un gruppo associativo è guidato dai vicepresidenti Giorgia Beretta e Samuele Ricci, assieme all’assistente don Michael Pasotto. Le tappe di avvicinamento a Roma saranno Spello (Casa San Girolamo, per conoscere la figura di Carlo Carretto), Trevi (con una comunità monastica femminile), e quindi la capitale. Dopo Tor Vergata, il gruppo parteciperà, dal 4 al 7 agosto, al gemellaggio tra la diocesi di Milano e quella di Gaeta, assieme alla Pastorale giovanile diocesana.
Un’opportunità ulteriore di questa esperienza si deve alla presenza, assieme al gruppo di Ac, di tre giovani ragazze palestinesi di Betlemme, Joelle, Rawan, Celina, giunte a Milano nei giorni scorsi e che avranno la possibilità – dopo aver incontrato nuovi amici e aver visitato Milano – di vivere il Giubileo assieme ai giovani ambrosiani e di altre 146 nazionalità.
Spiegano Giorgia e Samuele: «Aspettavamo questo momento da quando, alla Gmg di Lisbona nel 2023, papa Francesco ci aveva dato appuntamento a Roma per il Giubileo dei Giovani 2025 e più di un milione di voci avevano esultato insieme, in un abbraccio che ancora oggi risuona nei video e nei ricordi. È strano, e un po’ malinconico, pensare che lui non ci sarà questa volta, ma allo stesso tempo siamo pieni di curiosità e speranza nel conoscere papa Leone, che ci accompagnerà in questa nuova tappa del cammino».

I vicepresidenti del settore Giovani aggiungono. «Siamo 45 giovani, con zaino in spalla e cuore aperto. Attraverseremo l’Umbria a piedi per prepararci ad attraversare al meglio anche la Porta Santa. Un pellegrinaggio che speriamo sia molto più di un viaggio: attesa che si fa speranza, fatica che diventa dono, incontro che genera gioia». Infine: «Non vediamo l’ora di sentire di nuovo il respiro di una Chiesa universale, fatta di giovani che vengono da ogni parte del mondo per unirsi in un unico coro che canta, prega e cammina verso Dio».




