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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Vocazione

Ausiliarie diocesane: «della» e «nella» Chiesa

Dopo un’estate caratterizzata dalle giornate formative nel confronto con la Diocesi di Bolzano-Bressanone, venerdì 6 settembre l’annuale incontro con l’Arcivescovo

di Barbara OLIVATO

2 Settembre 2024
Una Giornata
comunitaria delle
Ausiliarie
diocesane

Per le Ausiliarie diocesane l’anno pastorale si è concluso con le giornate formative vissute nel confronto con la Diocesi di Bolzano-Bressanone. E a consegnare l’orizzonte del nuovo anno, il 6 settembre ci sarà l’annuale incontro con l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.

Occasioni di sintesi e rilancio della missione che il vescovo, come superiore e padre, affida loro. Va ricordato che nella Chiesa ambrosiana la diocesanità è fonte di vocazione non solo presbiterale ma anche laicale, in forme diverse e reciproche di partecipazione alla carità pastorale del vescovo (Sinodo 47, n. 458 § 3).

Una bella occasione per riflettere su questa ricchezza spirituale è stato il convegno promosso nel 2019 dalle Ausiliarie «Il piacere spirituale di essere popolo», in cui si sono confrontati il vescovo, i preti, i laici di Azione cattolica, le consacrate dell’Ordo virginum e le Ausiliarie diocesane. I contributi teologici e le testimonianze sono raccolti nel volume edito da Glossa Donne di Chiesa.

In particolare, le Ausiliarie sono un Istituto di vita consacrata sorto dall’intuizione del cardinale Montini che, proprio dalla Diocesi e dalla carità pastorale, attinge la spiritualità e l’orizzonte del servizio.

Vivono secondo la via spirituale «della» e «nella» Chiesa di Milano, che prende i suoi colori dalla storia che la precede e dalle persone che la abitano oggi, dal modo di pregare e di vivere le opere dell’amore. Una «via» che ha il volto della liturgia ambrosiana, della lectio divina, del dialogo con il mondo e la cultura, dell’ecumenismo, della santità dei suoi fedeli, dei suoi vescovi e dei suoi preti, ma anche della sollecitudine pastorale e caritativa.

Le Ausiliarie vivono in piccole fraternità; il loro diretto superiore è l’Arcivescovo, nelle cui mani professano i consigli evangelici; condividono con lui la sollecitudine pastorale attraverso molteplici servizi, che vanno dalla cura della fede dei piccoli, dei giovani e degli adulti, all’accoglienza e all’accompagnamento di chi, per varie vicende, è ferito o sofferente.