Percorsi ecclesiali

La Diocesi verso le Assemblee sinodali

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«Il Segno»

Assemblee sinodali, una Chiesa che sconfina e impara a dialogare con tutti

Più di 1.100 donne e uomini di ogni età e professione, per l’80% laici, sono l’avanguardia in Diocesi nel confronto sui temi di maggiore attualità. La sintesi degli articoli pubblicati sul numero di marzo del mensile diocesano

21 Marzo 2024
Foto iStock

Da Il Segno di marzo

In 52 Decanati della Diocesi ambrosiana (sui 63 complessivi) uomini, donne, laici, religiosi/e e sacerdoti riflettono su temi di grande attualità che interpellano ogni comunità cristiana: educazione, famiglia, migranti, lavoro, salute, creato… Nell’ultimo appuntamento che ha visto coinvolti rappresentanti provenienti da tutte le Zone pastorali, si è utilizzato lo stesso metodo di lavoro (già adottato al Sinodo di Roma voluto da papa Francesco nell’ottobre scorso) che prevedeva a ogni tavolo un facilitatore e momenti di silenzio e ascolto reciproco. È quanto descritto ne Il Segno di marzo che ha dato voce ad alcuni protagonisti.

Il confronto ricco e serrato è dovuto anche dalla varietà dei partecipanti e dalle loro diverse competenze, come spiega Simona Beretta, membro dell’équipe sinodale diocesana. Ci sono insegnanti e personale sanitario, educatori e casalinghe, operai e liberi professionisti, impiegati e dirigenti… L’intento era infatti quello di coinvolgere persone che, pur appartenendo a varie parrocchie del Decanato, non fossero già super-impegnati al loro interno.

A rilanciare il cammino sinodale della Diocesi, invitando a compiere passi più coraggiosi, ci hanno pensato Erika Tossani di Caritas ambrosiana e don Mario Antonelli, rettore del Pontificio Seminario Lombardo (entrambi delegati al Sinodo di Roma), durante il recente incontro a Seveso del 3 febbraio scorso. Per loro c’è molto da fare perché «l’idea di missione è ancora troppo debole» e «le decisioni devono trasformarsi in azioni concrete».

Tra le esperienze già avviate dalle Assemblee decanali, “Il Segno” racconta quella di Monza, che ha lavorato in particolare sullo stile e sulla formazione dei laici in vista del rinnovo dei Consigli pastorali; a Cesano Boscone invece il confronto è stato sul tema del lavoro e sulle fragilità; infine, a Milano, l’attenzione è andata sulla spinosa questione edilizia, con quartieri in grande trasformazione e tante famiglie che faticano a sostenere i costi dell’affitto per problemi occupazionali.

La Chiesa di Milano mantiene vivo il confronto anche con la società civile perché annunciare il Vangelo significa abitare questo mondo e imparare a lavorare con tutti. È questa la Chiesa in uscita auspicata da papa Francesco.

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