All’interno del Mese della Pace che caratterizza il cammino di tutta l’Azione Cattolica, come di consueto le diverse Zone pastorali della diocesi di Milano organizzano la Festa della pace, dove tutte le generazioni sono coinvolte in un grande momento di gioia, formazione e riflessione.
L’appuntamento è per il week-end del 18-19 gennaio, secondo un calendario stabilito da ciascuna Zona in autonomia, ma in stretta collaborazione l’una con l’altra (info: www.azionecattolicamilano.it). Si tratta di un’iniziativa aperta a tutti coloro che hanno a cuore la pace, un momento di attività, laboratori, amicizia e preghiera per dire sì insieme alla pace. Un’occasione per educarsi a una dimensione di Chiesa che parte dalle comunità locali e cerca di essere “in uscita”, allargandosi al mondo intero.
Ogni anno, per stimolare la fantasia e il protagonismo dei ragazzi com’è tipico proprio dell’Acr, si susseguono temi diversi. Quello di quest’anno («In piazza per la felicittà. Per costruire una città giusta») non è affatto scontato, perché richiama piccoli e grandi ad atteggiamenti concreti e scelte non banali, anzi coraggiose. «La Festa della Pace per il cammino dell’anno dell’Azione Cattolica dei Ragazzi è ormai un appuntamento storico, ma non per questo vetusto – spiegano Gaia Boldorini e Paolo Airoldi, responsabili diocesani Acr -. Oggi più che mai (probabilmente più tra gli adulti che tra i ragazzi) c’è bisogno di ribadire che la pace non è una cosa scontata, non viene da sé, ma è il prodotto di un contributo e di uno sforzo collettivo. Dentro ciò è racchiuso l’obiettivo educativo della festa: ricordare a tutti, grandi e piccoli, che la pace va costruita, e va costruita insieme, con senno, voglia di esserci e di puntare al bene, con responsabilità. L’Azione Cattolica da sempre ha a cuore la pace, in particolar modo vi dedica un focus nel mese di gennaio, sull’onda del messaggio lanciato ogni anno da papa Francesco in occasione della Giornata mondiale dell’1 gennaio. L’obiettivo è quello di inoltrare gli stessi contenuti e stimolare l’adesione alla pace a livello territoriale, in modo da coinvolgere attivamente i soci e chiunque sia interessato al tema. Le Feste della Pace, che avvengono in diversi punti della nostra diocesi, sono infatti occasioni di collaborazione con altre realtà locali, di nascita di alleanze tra associazioni e soggetti che condividono una sensibilità di fondo».
E in effetti è proprio così: la Festa della Pace generalmente travalica i confini delle comunità locali, è aperta all’incontro a livello cittadino, spingendosi oltre le mura dell’oratorio, per sperimentare la gioia di un respiro davvero ampio e vivace di Chiesa. «In futuro sarà sempre più necessario il ruolo formativo che queste feste portano con sé – concludono Gaia Boldorini e Paolo Airoldi -, perché non solo sia reso noto l’impegno a garantire la pace, ma vengano diffusi il senso e le modalità per rendere la pace concretamente possibile».