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Verbano

A Luino omaggio teatrale a Martini

Domenica 25 giugno, alle 20.45, in scena sul lungolago lo spettacolo «Carlo Maria Martini: storia, mistero, profezia». Una produzione di Compagnia Exire in collaborazione con la Fondazione Martini. Ingresso libero

22 Giugno 2023

Domenica 25 giugno, alle 20.45, sul lungolago di Luino, andrà in scena lo spettacolo Carlo Maria Martini: storia, mistero, profezia, di Sergio Di Benedetto, con Diego Becce e Fabio Sarti, che cura anche la regia.

Lo spettacolo è una produzione di Compagnia Exire ed è nato dalla collaborazione con la Fondazione Carlo Maria Martini, che patrocina l’iniziativa; dopo il debutto milanese a settembre, lo spettacolo in tournée ha toccato diverse località della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Canton Ticino e ora approda a Varese, grazie al sostegno del Decanato di Luino che vuole così fare memoria grata dell’indimenticato Arcivescovo di Milano. Proprio per favorire la presenza del pubblico, lo spettacolo, a ingresso libero, sarà allestito nel lungolago, anche per comunicare l’idea di una Chiesa in uscita attraverso l’arte, una Chiesa che sa stare tra la gente, come anche il cardinale Martini aveva a suo tempo profeticamente indicato.

Parole e gesti

Si vuole così offrire un omaggio, nella grammatica del teatro, all’indimenticabile gesuita divenuto Arcivescovo di Milano, quel Carlo Maria Martini ancora capace di ispirare credenti e non credenti, di illuminare con la sua parola e i suoi gesti il cammino dell’umanità di oggi, andando anche oltre i confini della diocesi ambrosiana, che egli servì dal 1980 al 2002.

Sulla scena, nella magnifica cornice del Verbano, si restituirà voce alle parole del Cardinale, uomo della Parola di Dio, del dialogo e della fede in ricerca, delineando un itinerario che toccherà la storia, ossia la presenza del cristiano nel mondo di oggi e nelle sue pieghe problematiche; il mistero, ovvero il rapporto tra il Vangelo, il divino e l’umanità del XXI secolo; la profezia, guardando al futuro della Chiesa e della società secondo le grandi intuizioni martiniane.

Tra affetto e memoria, tra sequela e riconoscenza, si realizza così un omaggio teatrale alla grande figura del Cardinale, «un modo per tornare a chi, da pastore e padre, ha saputo guidare e parlare a uomini e donne che hanno cercato di camminare da uomini pensanti, facendosi interrogare dalla Parola di Dio», come dichiara Di Benedetto.