Con una «Oasi di Pace» in edizione straordinaria e prolungata per l’intera serata, sabato 7 gennaio alla chiesa del rione Bonacina di Lecco, ha preso avvio a Lecco il “Mese della Pace”, proposto dal coordinamento “Pace e Creato”, frutto della collaborazione tra parrocchie, associazioni e gruppi, ecclesiali e della società civile. Ora l’invito a tutti è quello di partecipare alla Marcia della Pace in centro città, sabato 28 gennaio (vedi qui il volantino).
Il ritrovo è fissato alle 17.45 davanti alla nuova Casa della carità (via San Nicolò), segno concreto dell’invito del Papa a non perseguire solo la protezione di noi stessi, ma a prendersi cura di tutte le situazioni di bisogno. Saranno i responsabili Caritas a illustrare i servizi e soprattutto lo spirito di questa nuova struttura, collocata proprio a ridosso della Basilica di San Nicolò.
Da qui il corteo di persone sfilerà dietro lo striscione per le vie del centro, con frontalini o luci portatili elettriche (non candele) e naturalmente bandiere della pace; è stato chiesto a negozi ed esercizi commerciali, ma anche a coloro che abitano in centro, di abbassare o spegnere le luci in segno di solidarietà, per ricordare i tanti paesi in guerra nel mondo, spesso privati della corrente elettrica. Questo è il gesto pubblico a cui tutti sono invitati, per impegnarsi collettivamente a contrastare il conflitto acceso in Europa e ad affrontare la sfida dei cambiamenti sociali e ambientali in corso.
La meta del cammino è il Santuario di Nostra Signora della Vittoria e della Pace dove alle 19 dove si svolgerà l’edizione zonale dei Dialoghi di Pace, con la lettura integrale del messaggio del Papa per la Giornata mondiale dell’1 gennaio, accompagnata da brani musicali. La lettura a più voci sarà intervallata dalle parole di alcuni testimoni: Mario Tavola, già medico responsabile della terapia intensiva dell’Ospedale Manzoni, sul richiamo del Papa a riflettere sulla pandemia; suor Maridele Sandionigi racconterà la rete lecchese creata per portare aiuti in Ucraina; Carlo Redaelli è invece impegnato con l’Avsi ad accogliere i profughi ucraini sul nostro territorio. Altri contributi verranno da video interviste al vescovo salesiano del Donbass padre Maxime Ria Bucha, da alcuni studenti dell’Istituto Maria Ausiliatrice impegnati nel percorso «Economy of Francesco» – che contribuiranno a portare l’attenzione sulle donne afghane e iraniane bisognose della solidarietà di tutti per portare avanti la loro battaglia per i diritti civili – e, in segno di fratellanza autentica, dai fedeli della Chiesa locale ortodossa e dai giovani del Centro islamico Assalam.
L’invito è stato esteso a tutte le associazioni cittadine e alle istituzioni, ai fratelli di fede diversa e al Tavolo della Pace. Dopo gli anni segnati dalle restrizioni, l’invito è a ritornare in strada tutti insieme, per testimoniare e assumere collettivamente l’impegno per la Pace, nei tanti contesti dove ciascuno si trova a vivere.