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Milano

1992-2022, trent’anni dopo un esame di coscienza collettivo

Nell’anniversario delle stragi di mafia, nella parrocchia di Sant’Antonio Maria Zaccaria tre serate con Salvatore Borsellino (10 giugno), don Luigi Ciotti (17 giugno) e monsignor Giancarlo Bregantini (23 giugno)

31 Maggio 2022
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

1992-2022: sono trascorsi trent’anni dal maxiprocesso di Palermo e dall’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino. L’Italia da allora è cambiata. Ma quanto è cambiata? È cambiata abbastanza? E cosa serve per sconfiggere davvero le mafie, oggi?

La parrocchia milanese di Sant’Antonio Maria Zaccaria organizza tre serate di approfondimento e riflessione. Ecco il programma (vedi qui il volantino).

Venerdì 10 giugno, ore 21: «Suo fratello non ero io, era Giovanni», testimonianza di Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo e fondatore del Comitato “19 luglio ‘92”

Venerdì 17 giugno, ore 21: «Non servono parole leggere», incontro con don Luigi Ciotti, presidente dell’Associazione Libera. Per questo trentennale servono scelte e gesti pesanti, meno celebrazioni sterili e più attenzione all’oggi, col suo carico di ingiustizie e sofferenze.

Giovedì 23 giugno, ore 21: incontro con monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Locri-Gerace fino al 2007 e oggi arcivescovo di Campobasso-Bojano. Il bisogno di credere in qualcosa, il gusto del bello: la migliore forma di antimafia è ricostruire e amare.

Gli incontri si svolgeranno nel tendone estivo della parrocchia, in via San Giacomo 9.

Il percorso si completerà martedì 28 giugno, alle 21.30, nell’Arena Estiva Chiesa Rossa (via Neera, 24, Milano), con la proiezione del film «Il delitto Mattarella» (regista A. Grimaldi, produzione 2020), su Pier Santi Mattarella, presidente della Regione siciliana e fratello dell’attuale presidente della Repubblica, ucciso dalla mafia a Palermo il 6 gennaio 1980.