Sirio 26-29 marzo 2024
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La storia

Una manciata di riso�

Il prete ambrosiano, parroco e decano di Gesù Divino Maestro, parte da una storiella indiana per raccontare ciò che accade ad Huacho, fatti veri che danno respiro per il futuro -

don Ambrogio CORTESI Redazione

2 Agosto 2009

Oggi provo a raccontarvi una storiella indiana che è successa veramente qui da noi ad Huacho. Non so se me la ricordo esattamente, però ci provo. Arriva in un villaggio dello sterminato impero indiano il principe. Tutta la gente accorre nella strada principale per accoglierlo, quand’ecco che la carrozza reale si ferma davanti alla porta di un cittadino comune, povero come tanti altri; il principe scende dal nobile mezzo di trasporto, si avvicna e saluta amabilmente il padrone di casa, che con sua sorpresa si sente rivolgere questa domanda: «Sto arrivando da un lungo viaggio ed ho fame, hai qualcosa da darmi da mangiare?».
Il poveretto, pieno di confusione, farfuglia qualcosa mentre pensa tra sè: «Non ho niente, solo un sacco di riso… che fare… non si può mancare di gentilezza a sua altezza…». E senza quasi darsi conto, entra in casa prende una manciata di riso e ne riempie le mani aperte del principe, che ringrazia sinceramente prima di andarsene. Ma lo sconcerto e la sorpresa del povero sarà ancora maggiore nella notte quando scoprirà sul suo tavolaccio una manciata di chicchi d’oro! Il suo povero dono si è trasformato in un tesoro!
A giugno abbiamo realizzato nella parrocchia la colletta dell’Infanzia Missionaria che viene inviata alle Opere Missionarie Pontificie per aiutare bambini e bambine di ogni parte del mondo. Per la prima volta la campagna si è svolta anche nel nostro asilo di periferia, che raccoglie bimbi di molte famiglie “economicamente disagiate”. Centesimo a centesimo sono stati raccolti 80 Nuevos Soles, equivalenti a 20 euro.
Qualche giorno dopo abbiamo appreso dal sito della Caritas Ambrosiana è stato accolto il nostro progetto urgente per dotare di impianto idrico e servizi igienici rinnovati il nostro asilo parrochiale. In pochi mesi contiamo di ricevere i fondi per poter realizzare un intervento tanto necessario.
Quello che è successo non è una pura coincidenza: un pugno di riso è diventato un pugno di oro. Non è un miracolo che lo ha prodotto, ma la carità della chiesa. Il dono di una vedova nel tempio di Gerusalemme è stato elogiato da Gesù, in quel tempo. Oggi mi colma di gioia vedere che anche i poveri sanno essere solidali. E poi ogni giorno scopro che sono vere e concrete le promesse del vangelo riservate a chi rinuncia a qualcosa per Gesù: «C’è più gioia nel dare che nel ricevere» e «Voi riceverete il centuplo quaggiù e successivamente la vita eterna».
All’asilo parrocchiale ci mancano tante altre cose da fare: i principali sono uno spazio giochi ed un aula nuova visto che la richiesta continua a crescere, ma sappiamo che a poco a poco, con l’aiuto di tante persone che con semplicità e nell’anonimato fanno vita la parola di Gesú, anche questi programmi si potranno realizzare. Oggi provo a raccontarvi una storiella indiana che è successa veramente qui da noi ad Huacho. Non so se me la ricordo esattamente, però ci provo. Arriva in un villaggio dello sterminato impero indiano il principe. Tutta la gente accorre nella strada principale per accoglierlo, quand’ecco che la carrozza reale si ferma davanti alla porta di un cittadino comune, povero come tanti altri; il principe scende dal nobile mezzo di trasporto, si avvicna e saluta amabilmente il padrone di casa, che con sua sorpresa si sente rivolgere questa domanda: «Sto arrivando da un lungo viaggio ed ho fame, hai qualcosa da darmi da mangiare?».Il poveretto, pieno di confusione, farfuglia qualcosa mentre pensa tra sè: «Non ho niente, solo un sacco di riso… che fare… non si può mancare di gentilezza a sua altezza…». E senza quasi darsi conto, entra in casa prende una manciata di riso e ne riempie le mani aperte del principe, che ringrazia sinceramente prima di andarsene. Ma lo sconcerto e la sorpresa del povero sarà ancora maggiore nella notte quando scoprirà sul suo tavolaccio una manciata di chicchi d’oro! Il suo povero dono si è trasformato in un tesoro!A giugno abbiamo realizzato nella parrocchia la colletta dell’Infanzia Missionaria che viene inviata alle Opere Missionarie Pontificie per aiutare bambini e bambine di ogni parte del mondo. Per la prima volta la campagna si è svolta anche nel nostro asilo di periferia, che raccoglie bimbi di molte famiglie “economicamente disagiate”. Centesimo a centesimo sono stati raccolti 80 Nuevos Soles, equivalenti a 20 euro.Qualche giorno dopo abbiamo appreso dal sito della Caritas Ambrosiana è stato accolto il nostro progetto urgente per dotare di impianto idrico e servizi igienici rinnovati il nostro asilo parrochiale. In pochi mesi contiamo di ricevere i fondi per poter realizzare un intervento tanto necessario.Quello che è successo non è una pura coincidenza: un pugno di riso è diventato un pugno di oro. Non è un miracolo che lo ha prodotto, ma la carità della chiesa. Il dono di una vedova nel tempio di Gerusalemme è stato elogiato da Gesù, in quel tempo. Oggi mi colma di gioia vedere che anche i poveri sanno essere solidali. E poi ogni giorno scopro che sono vere e concrete le promesse del vangelo riservate a chi rinuncia a qualcosa per Gesù: «C’è più gioia nel dare che nel ricevere» e «Voi riceverete il centuplo quaggiù e successivamente la vita eterna».All’asilo parrocchiale ci mancano tante altre cose da fare: i principali sono uno spazio giochi ed un aula nuova visto che la richiesta continua a crescere, ma sappiamo che a poco a poco, con l’aiuto di tante persone che con semplicità e nell’anonimato fanno vita la parola di Gesú, anche questi programmi si potranno realizzare.