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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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8 settembre

Tettamanzi: «Dai mass media emerge la Chiesa del Vangelo?»

Conversando con i giornalisti dopo il Pontificale, l'Arcivescovo ha toccato diversi temi d'attualità. «Si coglie il nostro impegno a dare speranza e a fare un po' di chiarezza di fronte a tante confusioni? Per me vescovo questo è un problema pastorale»�

di Pino NARDI Redazione

8 Settembre 2009

«Ogni giorno sulle pagine dei giornali compare la Chiesa. Mi domando se questa chiede di comparire, oppure se è comunque “tirata dentro”. La Chiesa parla e di lei si parla. Ma di fronte a tutto questo, mettendomi dal punto di vista dei cristiani, mi domando come essi possono reagire: vengono resi maturi per cogliere che cosa può e deve fare o meno la Chiesa? Emerge invece la Chiesa del Vangelo, che è una sorgente di prossimità verso la gente e suoi problemi? Una Chiesa che cerca di dare speranza e proprio alla luce del Vangelo riesce a fare un po’ di chiarezza di fronte a tante confusioni? Per me vescovo tutto ciò diventa un problema pastorale». Il cardinale Tettamanzi è davanti ai giornalisti che gli pongono una batteria di domande legate all’attualità. Ma lui ci tiene a una riflessione più ad ampio raggio. Anche perché sono tutti fatti che pongono domande innanzitutto di ordine pastorale. «Ogni giorno sulle pagine dei giornali compare la Chiesa. Mi domando se questa chiede di comparire, oppure se è comunque “tirata dentro”. La Chiesa parla e di lei si parla. Ma di fronte a tutto questo, mettendomi dal punto di vista dei cristiani, mi domando come essi possono reagire: vengono resi maturi per cogliere che cosa può e deve fare o meno la Chiesa? Emerge invece la Chiesa del Vangelo, che è una sorgente di prossimità verso la gente e suoi problemi? Una Chiesa che cerca di dare speranza e proprio alla luce del Vangelo riesce a fare un po’ di chiarezza di fronte a tante confusioni? Per me vescovo tutto ciò diventa un problema pastorale». Il cardinale Tettamanzi è davanti ai giornalisti che gli pongono una batteria di domande legate all’attualità. Ma lui ci tiene a una riflessione più ad ampio raggio. Anche perché sono tutti fatti che pongono domande innanzitutto di ordine pastorale. Santità C’è ancora santità nel mondo d’oggi, gli chiedono. L’Arcivescovo risponde così: «So che è quanto di più impegnativo, ma sono proprio le epoche più buie che sentono il bisogno della luce e le situazioni pesanti di materialità che invocano un’anima». La vicenda Boffo Nel commentare la vicenda dell’ex direttore di Avvenire Dino Boffo – al quale rivolge ancora la sua «solidarietà umana ed evangelica in una situazione difficile» -, il Cardinale si pone un interrogativo: «Mi domando qual è il vero problema: se è la vicenda personale di Boffo o se la vera vicenda è prendere questo problema e farne un uso più ampio e direi indebito e vederci, come più d’uno ha fatto, una critica e un’aggressione alla Chiesa come tale e alle sue prese di posizione». Di Boffo, Tettamanzi ha voluto sottolineare «le energie profuse, l’intelligenza usata e la determinazione nella conduzione per tanti anni di un giornale che ha una sua specificità nel panorama italiano». Rapporti con la Lega e con Umberto Bossi Non sempre facile in passato il rapporto con il Carroccio, che non ha mancato anche di attaccare personalmente l’Arcivescovo di Milano. «Io non escludo nessuno, sono vescovo di tutti e per tutti – risponde Tettamanzi -. Il problema che vedo sottolineato con forza è quello di queste benedette radici cristiane, uso l’aggettivo benedette perché bisogna intendere bene come sono e quali sono queste radici cristiane».«C’è il rischio – ha sottolineato il Cardinale – di intendere la tradizione come un qualche cosa di fossile che chiede di essere conservato: le radici sono importantissime, ma il Signore ci giudica non solo a partire dalle radici, ma non meno dai fiori e dai frutti che queste radici realizzano. E i fiori e i frutti chiedono di essere confrontati con il Vangelo e, per parlare in termini laici, con la dignità personale di ogni essere umano. Questi sono i criteri che, credenti e non credenti, tutti possono condividere per giudicare la bontà o meno di queste radici cristiane».