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Venegono

Pietre vive di una casa costruita
dallo Spirito

Alla Festa dei Fiori in Seminario l'Arcivescovo ha richiamato la necessità di essere preti «in mezzo alla nostra gente e per la nostra gente, con disponibilità totale». Festeggiati i diaconi prossimi all'ordinazione e vescovi e sacerdoti che celebrano importanti anniversari di messa

Annamaria BRACCINI

12 Maggio 2009

I manifesti con il nome di ciascuno, che scendono dalle finestre delle loro camere a suon di musica; i nomi scanditi e spesso sottolineati dagli applausi dei moltissimi che, intorno al cardinale Tettamanzi, si stringono idealmente ai 18 diaconi che tra un mese diventeranno preti. Come sempre, la presentazione dei candidati all’Arcivescovo e alla Diocesi è il momento culminante della Festa dei Fiori; anche quest’anno il Seminario di Venegono, inondato da un sole tiepido, ha fatto da cornice al ritrovarsi dei sacerdoti ambrosiani.
Vicino ai più giovani, i festeggiati negli anniversari dei 25, dei 50, 60 e 70 anni di messa. Tra loro anche quattro vescovi: monsignor Adriano Caprioli, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla; monsignor Renato Corti, vescovo di Novara; monsignor Marco Ferrari, vescovo ausiliare ambrosiano; monsignor Gervasio Gestori, vescovo di San Benedetto del Tronto-Montalto-Ripatransone. Nell’incontro che ha preceduto la celebrazione solenne presieduta dal Cardinale nella Basilica del Seminario, hanno riletto la loro vocazione attraverso brevi testimonianze centrate sulla fede, la speranza, la carità, la gioia.
Pietre vive dell’edificio spirituale delineato poco dopo dall’Arcivescovo, che nella sua omelia ha parlato di una «Chiesa che trova il suo fondamento unico in Cristo». Chiesa nella quale ognuno partecipa attraverso il dono del sacerdozio battesimale, e «alcuni, noi preti appunto, con quello del sacerdozio presbiterale». Una responsabilità grande, ha detto ancora il Cardinale, richiamando la necessità di essere preti «in mezzo alla nostra gente e per la nostra gente, con disponibilità totale».
E poi ancora un pensiero ai fratelli Oblati (la famiglia di religiosi senza ordinazione sacerdotale, che ha svolto per lunghissimi anni vari servizi nei Seminari diocesani, cui è dedicata una delle tre mostre allestite per la Festa), e ai più di 40 vescovi nativi della nostra diocesi: «Un numero, ha detto il Cardinale, che leggo come un segno della bellezza pastorale della nostra Chiesa di Ambrogio e Carlo».
Insomma, un giorno bello e di gioia grande, ma anche di riflessione e di preghiera, arricchito da altre due mostre: una dedicata al futuro beato don Carlo Gnocchi e, l’altra, nell’Anno paolino, a San Paolo. A segnare un cammino millenario di Chiesa che continua attraverso le generazioni, con sacerdoti felici di esserlo, come dice con una punta di emozione Bangaly Marra, nativo della Csota d’Avorio e arrivato in Brianza, a Renate: il 13 giugno sarà uno dei preti novelli 2009.