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Personaggi

Padre Crespi, dall’Ecuador verso gli altari

Chiusa in Sudamerica la fase diocesana del processo di beatificazione del salesiano legnanese, scomparso nel 1982. Una singolare figura di religioso e scienziato

di Saverio CLEMENTI Redazione

22 Settembre 2009

Dimenticato nella sua città natale, venerato come un santo in Ecuador. È singolare la storia di padre Carlo Crespi, il missionario salesiano nato a Legnano nel 1891 e morto a Cuenca nel 1982, all’età di 91 anni, dopo aver trascorso tutta la vita tra gli indio Jivaros.
Questa straordinaria figura di religioso e di scienziato è uscita dal lungo oblio soltanto recentemente quando i postulatori della causa di beatificazione, avviata in Ecuador nel 2006, si rivolsero al prevosto della città, monsignor Carlo Galli, per entrare in contatto con i parenti del missionario e raccogliere testimonianze e documenti. In poco tempo i legnanesi hanno recuperato il tempo perduto e oggi la figura di padre Crespi è ben conosciuta.
Il suo cammino verso la gloria degli altari ha compiuto da poco un ulteriore passo in avanti. Si è chiusa infatti, a Cuenca, la fase diocesana alla presenza dell’arcivescovo, monsignor Luis Cabrera Herrera, anch’egli salesiano. L’intera Conferenza episcopale ecuadoregna si è espressa a favore della canonizzazione. Pochi giorni fa sono arrivati in Italia due dei postulatori della causa di beatificazione: Jeffrey Zuniga e Luis Alvarez Rodas. I due si sono recati a Roma dove hanno depositato gli atti relativi alla fase diocesana. Dimenticato nella sua città natale, venerato come un santo in Ecuador. È singolare la storia di padre Carlo Crespi, il missionario salesiano nato a Legnano nel 1891 e morto a Cuenca nel 1982, all’età di 91 anni, dopo aver trascorso tutta la vita tra gli indio Jivaros.Questa straordinaria figura di religioso e di scienziato è uscita dal lungo oblio soltanto recentemente quando i postulatori della causa di beatificazione, avviata in Ecuador nel 2006, si rivolsero al prevosto della città, monsignor Carlo Galli, per entrare in contatto con i parenti del missionario e raccogliere testimonianze e documenti. In poco tempo i legnanesi hanno recuperato il tempo perduto e oggi la figura di padre Crespi è ben conosciuta.Il suo cammino verso la gloria degli altari ha compiuto da poco un ulteriore passo in avanti. Si è chiusa infatti, a Cuenca, la fase diocesana alla presenza dell’arcivescovo, monsignor Luis Cabrera Herrera, anch’egli salesiano. L’intera Conferenza episcopale ecuadoregna si è espressa a favore della canonizzazione. Pochi giorni fa sono arrivati in Italia due dei postulatori della causa di beatificazione: Jeffrey Zuniga e Luis Alvarez Rodas. I due si sono recati a Roma dove hanno depositato gli atti relativi alla fase diocesana. I prossimi passi D’ora in avanti tutti i passi successivi saranno di competenza delle autorità vaticane. La prima tappa sarà la definizione della cosiddetta Positio. Determinante è l’individuazione di alcuni miracoli attribuibili al Servo di Dio. Alcuni casi sono già stati trovati in Ecuador e sono attualmente in corso attente verifiche. I due postulatori hanno fatto tappa anche a Legnano per incontrare il Comitato tecnico sorto due anni fa allo scopo di diffondere la memoria di padre Crespi nella sua città natale. Fino ad oggi si è proceduto alla pubblicazione di un fascicolo dedicato alla figura del missionario (curato da Carlo Riganti) ed è stata organizzata una mostra nelle sale del Palazzo Leone da Perego visitata da migliaia di legnanesi, tra cui molte scolaresche.Sul versante più strettamente religioso, le parrocchie si sono attivate per diffondere la conoscenza del religioso tra i fedeli. Una grande fotografia di padre Crespi è stata esposta a lungo in tutte le chiese legnanesi ed è stata composta una preghiera per ottenere grazie attraverso la sua intercessione. Nell’ottobre 2008 si è inoltre tenuta nella chiesa del Santo Redentore (dove celebrò la sua prima Messa il 29 gennaio 1917) una solenne Veglia missionaria, aperta a tutte le comunità della Zona pastorale quarta, centrata sulla figura e l’insegnamento del sacerdote. Le realtà cittadine coinvolte sono attualmente il decanato di Legnano, Famiglia Legnanese, Fondazione comunitaria Ticino-Olona. Anche l’Amministrazione comunale ha dato la sua disponibilità. «La speranza di tutta la città – dice mons. Carlo Galli – è di potere presto avere la gioia di avere, per la prima volta nella storia, un legnanese salito alla gloria degli altari».Anche in Ecuador non mancano le iniziative dedicate alla memoria di padre Crespi. L’anno scorso le Poste nazionali hanno emesso un francobollo per celebrare il missionario di origine legnanese definito «Apostol de los pobres». A Cuenca è stato inaugurato un nuovo teatro all’interno dell’Università Politecnica Salesiana che porta il suo nome. Grande successo di pubblico e di recensioni ha infine ottenuto un’opera teatrale centrata sulla vita del religioso.