Share

Novità

Nuova chiesa ai Tre Ronchetti

Domenica prossima ci sarà la posa della prima pietra�con il cardinale Tettamanzi. L'intera opera, che prevede l'edificio sacro e il centro pastorale,�sarà realizzata in due anni, ma la comunità è già attiva

Luisa BOVE Redazione

4 Giugno 2009

Da quasi 20 anni gli abitanti del quartiere Le Terrazze a sud di Milano aspettavano di avere una nuova chiesa, sussidiaria alla parrocchia Santi Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti. Finalmente domenica 7 giugno alle 17.30 il cardinale Dionigi Tettamanzi presiederà la cerimonia della posa della prima pietra della chiesa e del Centro pastorale intitolati alla «Beata Madre Teresa di Calcutta». Il progetto è stato realizzato cinque anni fa dall’architetto Angelo Torricelli, preside della Facoltà di Architettura Civile al Politecnico di Milano.
«L’opera era una necessità per il quartiere», assicura il parroco don Angelo Magistrelli, «perché c’è una comunità viva che in questi anni si è impegnata nella missionarietà e nell’animazione del territorio». Finora i parrocchiani si riunivano «in due fondi di negozio che abbiamo chiamato “Punto di incontro religioso”, unico luogo di aggregazione di tutto il quartiere». In quei locali si svolgono tutte le attività pastorali di ragazzi, adolescenti e giovani, mentre per la celebrazione dei sacramenti si è continuato a utilizzare la parrocchiale Santi Pietro e Paolo. La nuova chiesa sorgerà nel quartiere Le Terrazze, in via Fratelli Fraschini, a due chilometri dalla parrocchia e al limite del Parco Sud, in un’area molto bella e immersa nel verde.
«La Curia sta verificando il progetto – spiega don Magistrelli -, perché la nostra idea è di costruire un luogo essenziale e funzionale, sullo stile di Madre Teresa di Calcutta che era una donna semplice e molto attiva sul fronte dell’aiuto ai poveri». Per questo, insiste il parroco, «vorremmo evitare sfarzi e ricchezze inutili, limitandoci all’essenziale e alla giusta sobrietà. Stiamo rivedendo il progetto per togliere tutto quello che sarebbe un sovrappiù rispetto al nostro desiderio». La nuova struttura intitolata alla beata attenta agli ultimi dovrà essere «un piccolo Centro che serva davvero al quartiere e che diventi un punto di riferimento per tutti».
«In questi anni il “Punto di incontro religioso” ha fatto crescere molto la comunità: abbiamo imparato a lavorare con poco e ci siamo accorti che non occorrono grandi strutture per fare cose belle. In attesa di avere la struttura materiale ci siamo impegnati a costruire l’edificio spirituale con la partecipazione, la collaborazione e la responsabilità di un bel gruppo di laici, che sono le pietre vive, i veri animatori di questa nuova comunità».
Intanto è nata anche l’associazione «Le matite», con chiaro riferimento a un’espressione di Madre Teresa («Sono una matita nelle mani di Dio») che coinvolge adolescenti e giovani. Nei mesi scorsi i ragazzi hanno realizzato un recital sulla figura e il carisma di Madre Teresa, che è andato in scena anche ieri sera al Centro Asteria di Milano e sarà in parte riproposto domenica prossima al termine della cerimonia per la posa della prima pietra e la benedizione dell’area su cui sorgerà la nuova chiesa. «La comunità è molto contenta – dice ancora il parroco -, da tempo aspettava questo momento ed è piena di fiducia e speranza». L’intera opera sarà realizzata in due anni, ma intanto le due comunità già lavorano insieme e il Consiglio pastorale è unico. Da quasi 20 anni gli abitanti del quartiere Le Terrazze a sud di Milano aspettavano di avere una nuova chiesa, sussidiaria alla parrocchia Santi Pietro e Paolo ai Tre Ronchetti. Finalmente domenica 7 giugno alle 17.30 il cardinale Dionigi Tettamanzi presiederà la cerimonia della posa della prima pietra della chiesa e del Centro pastorale intitolati alla «Beata Madre Teresa di Calcutta». Il progetto è stato realizzato cinque anni fa dall’architetto Angelo Torricelli, preside della Facoltà di Architettura Civile al Politecnico di Milano.«L’opera era una necessità per il quartiere», assicura il parroco don Angelo Magistrelli, «perché c’è una comunità viva che in questi anni si è impegnata nella missionarietà e nell’animazione del territorio». Finora i parrocchiani si riunivano «in due fondi di negozio che abbiamo chiamato “Punto di incontro religioso”, unico luogo di aggregazione di tutto il quartiere». In quei locali si svolgono tutte le attività pastorali di ragazzi, adolescenti e giovani, mentre per la celebrazione dei sacramenti si è continuato a utilizzare la parrocchiale Santi Pietro e Paolo. La nuova chiesa sorgerà nel quartiere Le Terrazze, in via Fratelli Fraschini, a due chilometri dalla parrocchia e al limite del Parco Sud, in un’area molto bella e immersa nel verde.«La Curia sta verificando il progetto – spiega don Magistrelli -, perché la nostra idea è di costruire un luogo essenziale e funzionale, sullo stile di Madre Teresa di Calcutta che era una donna semplice e molto attiva sul fronte dell’aiuto ai poveri». Per questo, insiste il parroco, «vorremmo evitare sfarzi e ricchezze inutili, limitandoci all’essenziale e alla giusta sobrietà. Stiamo rivedendo il progetto per togliere tutto quello che sarebbe un sovrappiù rispetto al nostro desiderio». La nuova struttura intitolata alla beata attenta agli ultimi dovrà essere «un piccolo Centro che serva davvero al quartiere e che diventi un punto di riferimento per tutti».«In questi anni il “Punto di incontro religioso” ha fatto crescere molto la comunità: abbiamo imparato a lavorare con poco e ci siamo accorti che non occorrono grandi strutture per fare cose belle. In attesa di avere la struttura materiale ci siamo impegnati a costruire l’edificio spirituale con la partecipazione, la collaborazione e la responsabilità di un bel gruppo di laici, che sono le pietre vive, i veri animatori di questa nuova comunità».Intanto è nata anche l’associazione «Le matite», con chiaro riferimento a un’espressione di Madre Teresa («Sono una matita nelle mani di Dio») che coinvolge adolescenti e giovani. Nei mesi scorsi i ragazzi hanno realizzato un recital sulla figura e il carisma di Madre Teresa, che è andato in scena anche ieri sera al Centro Asteria di Milano e sarà in parte riproposto domenica prossima al termine della cerimonia per la posa della prima pietra e la benedizione dell’area su cui sorgerà la nuova chiesa. «La comunità è molto contenta – dice ancora il parroco -, da tempo aspettava questo momento ed è piena di fiducia e speranza». L’intera opera sarà realizzata in due anni, ma intanto le due comunità già lavorano insieme e il Consiglio pastorale è unico.

Un plastico del progetto