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Famiglia-Lavoro

Il Fondo oltre i 4 milioni, altre 144 famiglie beneficiarie

Il Comitato di gestione ha disposto nuovi contributi per un totale di 389.955 euro. Le famiglie aiutate sono egualmente divise tra italiane e straniere e provengono sia da Milano città, sia dall'hinterland, sia dalle altre province. Tra i destinatari coniugati e conviventi, separati e divorziati, single e vedovi: quasi sette su dieci sono disoccupati

Mauro COLOMBO Redazione

30 Aprile 2009

Continua a ritmo serrato l’iniziativa del Fondo Famiglia-Lavoro, lanciata dal cardinale Dionigi Tettamanzi durante la messa celebrata nella notte di Natale 2008. Le offerte raccolte al 29 aprile hanno superato la cifra di 4 milioni di euro, attestandosi per la precisione a 4.085.382 euro. Significativo anche il numero delle erogazioni provenienti da privati: 1460.
Dopo aver erogato contributi alle prime sei famiglie beneficiarie all’inizio di aprile, il Comitato di gestione del Fondo si è nuovamente riunito il 28 aprile per analizzare le domande pervenute ed elargire ulteriori contributi complessivamente a 144 famiglie, per un totale di 389.955 euro, da erogare in stabili rate mensili tra 500 e 1000 euro in un periodo variabile tra i 2 e i 4 mesi, oltre alla formula una tantum per far fronte a situazione momentanea.
Le famiglie destinatarie sono egualmente divise tra italiane e straniere: tra queste ultime, il 50% proviene dall’Africa, il 25% dal Sudamerica, il 20% dall’Europa orientale e il 5% dall’Asia. Per quanto riguarda invece la residenza, le famiglie aiutate sono così distribuite all’interno del territorio diocesano: Milano città 37%, hinterland Milano Nord 17%, hinterland Milano Sud 2%, Monza/Brianza 24%, Provincia di Varese 13%, Provincia di Lecco 7%.
Altri dati riguardano lo stato civile delle persone cui è distribuito l’aiuto: i coniugati o conviventi rappresentano il 77%, i separati o divorziati il 10%, i nubili o celibi l’11%, i vedovi/e il 2%. Il 78% dei nuclei familiari aiutati è composto da un massimo di 4 persone, il restante 22 da oltre 4 persone, mentre i nuclei familiari con figli minori a carico costituiscono il 69% del totale.
Infine, per quanto riguarda lo stato lavorativo, i disoccupati sono il 68% (il 5% per chiusura o fallimento dell’azienda), i cassaintegrati il 10%, i precari o con contratto di lavoro a termine il 4%, altri il 18%. La media del debito mensile di ogni famiglia si aggira tra i 500 e i 1500 euro. Le persone a cui è destinato il contributo unitamente ad altri sussidi provenienti da istituzioni o altre realtà ecclesiali rappresentano il 32%.
A metà maggio sono previste altre erogazioni, dopo l’analisi delle domande che stanno giungendo numerose nei 74 punti preposti in Diocesi (uno per decanato). Continua a ritmo serrato l’iniziativa del Fondo Famiglia-Lavoro, lanciata dal cardinale Dionigi Tettamanzi durante la messa celebrata nella notte di Natale 2008. Le offerte raccolte al 29 aprile hanno superato la cifra di 4 milioni di euro, attestandosi per la precisione a 4.085.382 euro. Significativo anche il numero delle erogazioni provenienti da privati: 1460.Dopo aver erogato contributi alle prime sei famiglie beneficiarie all’inizio di aprile, il Comitato di gestione del Fondo si è nuovamente riunito il 28 aprile per analizzare le domande pervenute ed elargire ulteriori contributi complessivamente a 144 famiglie, per un totale di 389.955 euro, da erogare in stabili rate mensili tra 500 e 1000 euro in un periodo variabile tra i 2 e i 4 mesi, oltre alla formula una tantum per far fronte a situazione momentanea.Le famiglie destinatarie sono egualmente divise tra italiane e straniere: tra queste ultime, il 50% proviene dall’Africa, il 25% dal Sudamerica, il 20% dall’Europa orientale e il 5% dall’Asia. Per quanto riguarda invece la residenza, le famiglie aiutate sono così distribuite all’interno del territorio diocesano: Milano città 37%, hinterland Milano Nord 17%, hinterland Milano Sud 2%, Monza/Brianza 24%, Provincia di Varese 13%, Provincia di Lecco 7%.Altri dati riguardano lo stato civile delle persone cui è distribuito l’aiuto: i coniugati o conviventi rappresentano il 77%, i separati o divorziati il 10%, i nubili o celibi l’11%, i vedovi/e il 2%. Il 78% dei nuclei familiari aiutati è composto da un massimo di 4 persone, il restante 22 da oltre 4 persone, mentre i nuclei familiari con figli minori a carico costituiscono il 69% del totale.Infine, per quanto riguarda lo stato lavorativo, i disoccupati sono il 68% (il 5% per chiusura o fallimento dell’azienda), i cassaintegrati il 10%, i precari o con contratto di lavoro a termine il 4%, altri il 18%. La media del debito mensile di ogni famiglia si aggira tra i 500 e i 1500 euro. Le persone a cui è destinato il contributo unitamente ad altri sussidi provenienti da istituzioni o altre realtà ecclesiali rappresentano il 32%.A metà maggio sono previste altre erogazioni, dopo l’analisi delle domande che stanno giungendo numerose nei 74 punti preposti in Diocesi (uno per decanato).