«Prego per un sacerdote molto stimato e soprattutto amato. L’ho conosciuto come studente in Seminario e l’ho visto prete giovane impegnato per molti anni nei diversi Seminari di Milano. Poi è stato mio stretto collaboratore, soprattutto in questi ultimi tre anni, nel lavoro comune sui percorsi pastorali sulla famiglia»: così il cardinale Dionigi Tettamanzi ricorda commosso don Silvano Caccia. «Per lui i miei sentimenti sono sempre stati di stima e di affetto – continua l’Arcivescovo -. Stima per la sua competenza, il suo impegno e la sua generosità. Affetto per il suo temperamento, che lo portava ad avere sempre grandissima attenzione alle famiglie».
Ieri notte il Cardinale si è recato all’ospedale di Gorgonzola a benedire la salma di don Silvano: «Ho sentito il bisogno di esprimere tutta la mia sofferenza e di pregare accanto a lui». Domani alle 18 l’Arcivescovo presiederà una messa di suffragio per don Silvano nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Giussano, la comunità pastorale di cui Caccia era responsabile dall’ottobre del 2008. Tettamanzi ricorda che don Caccia «aveva accettato con entusiasmo l’impegnativo incarico». La celebrazione, sottolinea l’Arcivescovo, «è per consolare un popolo che, in questi pochi mesi, ha conosciuto in don Silvano un vero sacerdote, amante di Dio, e proprio per questo capace di servire la propria comunità. È una grossa perdita per la diocesi».
Anche l’Arcivescovo emerito, cardinale Carlo Maria Martini, ha manifestato il suo dolore per la scomparsa di don Silvano: «Vorrei esprimere all’Arcivescovo cardinale Tettamanzi e alla famiglia il mio cordoglio per il carissimo don Silvano Caccia, che il Signore ha chiamato misteriosamente a sé. Era stato mio stretto collaboratore per il tema della famiglia e ricordo tanti suoi interventi al proposito. Vi sono vicino con la preghiera di suffragio». «Prego per un sacerdote molto stimato e soprattutto amato. L’ho conosciuto come studente in Seminario e l’ho visto prete giovane impegnato per molti anni nei diversi Seminari di Milano. Poi è stato mio stretto collaboratore, soprattutto in questi ultimi tre anni, nel lavoro comune sui percorsi pastorali sulla famiglia»: così il cardinale Dionigi Tettamanzi ricorda commosso don Silvano Caccia. «Per lui i miei sentimenti sono sempre stati di stima e di affetto – continua l’Arcivescovo -. Stima per la sua competenza, il suo impegno e la sua generosità. Affetto per il suo temperamento, che lo portava ad avere sempre grandissima attenzione alle famiglie».Ieri notte il Cardinale si è recato all’ospedale di Gorgonzola a benedire la salma di don Silvano: «Ho sentito il bisogno di esprimere tutta la mia sofferenza e di pregare accanto a lui». Domani alle 18 l’Arcivescovo presiederà una messa di suffragio per don Silvano nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Giussano, la comunità pastorale di cui Caccia era responsabile dall’ottobre del 2008. Tettamanzi ricorda che don Caccia «aveva accettato con entusiasmo l’impegnativo incarico». La celebrazione, sottolinea l’Arcivescovo, «è per consolare un popolo che, in questi pochi mesi, ha conosciuto in don Silvano un vero sacerdote, amante di Dio, e proprio per questo capace di servire la propria comunità. È una grossa perdita per la diocesi».Anche l’Arcivescovo emerito, cardinale Carlo Maria Martini, ha manifestato il suo dolore per la scomparsa di don Silvano: «Vorrei esprimere all’Arcivescovo cardinale Tettamanzi e alla famiglia il mio cordoglio per il carissimo don Silvano Caccia, che il Signore ha chiamato misteriosamente a sé. Era stato mio stretto collaboratore per il tema della famiglia e ricordo tanti suoi interventi al proposito. Vi sono vicino con la preghiera di suffragio».
Il ricordo
Il Cardinale: «Don Silvano era un vero sacerdote, amante di Dio»
La commozione dell'Arcivescovo: «L'ho conosciuto come studente e poi prete giovane in Seminario. Prego per un sacerdote molto stimato e soprattutto amato, perché capace di servire la propria comunità». Il cordoglio del cardinale Martini�
Mauro COLOMBO Redazione
20 Marzo 2009L'Arcivescovo e don Silvano Caccia