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Caritas Ambrosiana

Don Roberto Davanzo in visita ai terremotati dell’Aquila

Il� grazie del direttore della Caritas Ambrosiana�ai volontari lombardi che in questi mesi hanno vissuto accanto alla gente delle tendopoli. Con la sua visita comincia anche la seconda fase, quella della ricostruzione

26 Agosto 2009

Il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, si trova all’Aquila da mercoledì�26 agosto per incoraggiare i volontari che in queste settimane hanno lavorato accanto ai terremotati; dall’altro, incontrare i parroci delle parrocchie gemellate e avviare la seconda fase dell’intervento, quella della ricostruzione. – Don Davanzo visiterà, in particolare, i centri operativi provvisori allestiti a Paganica e a Rocca di Mezzo che, dalla metà di giugno ad oggi, hanno ospitato già 400 volontari lombardi e ne ospiteranno 500 entro metà settembre. Un “popolo” vivace e variegato. Ad aiutare i terremotati sono venuti dalle diocesi della Lombardia tanti giovani, ma anche molti sacerdoti e seminaristi. In queste settimane hanno inventato giochi per i bambini, fatto visita agli anziani e agli ammalati, si sono dati da fare per rendere la vita nelle tendopoli meno dura ai disabili e in generale alle fasce più deboli della popolazione. – Con la loro presenza hanno realizzato quella “chiesa di prossimità”, che doveva essere lo stile, l’approccio e la filosofia della mobilitazione del mondo cattolico, come aveva raccomandato il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, durante la sua prima visita nelle terre colpite dal sisma nei giorni immediatamente successivi alla tragedia. L’intervento dei volontari proseguirà anche nei prossimi mesi. Ma dovrà essere riorganizzato in base alle nuove esigenze dei terremotati che progressivamente nelle prossime settimane abbandoneranno le tende. È quindi venuto già il tempo di pensare al dopo: la fase della ricostruzione vera e propria. – Già nei mesi scorsi l’equipe delle Caritas lombarde composta da tre operatori e un coordinatore, Alberto Minoia, nominato responsabile operativo per l’emergenza terremoto, ha fatto una prima ricognizione dei bisogni. Con la visita di don Davanzo si inaugura ufficialmente questa seconda tappa. Gli sforzi delle Caritas si concentreranno in particolare nella realizzazione di centri comunitari e d’accoglienza per anziani e disabili. Si partirà proprio da Paganica, dove si costruirà una struttura da affidare alla Caritas diocesana dell’Aquila per ospitare progetti di carattere sociale. In una prima fase servirà anche a dare alloggio all’equipe e ai nuovi volontari che verranno anche in autunno e in inverno. – Fino ad ora sono stati in tenda ma con il freddo avranno bisogno anche loro di una sistemazione più confortevole. Il 12 settembre, infatti, saranno smantellate le tende che hanno svolto provvisoriamente la funzione di centro operativo a servizio delle tendopoli dei terremotati di Paganica. – Il direttore di Caritas Ambrosiana, don Roberto Davanzo, si trova all’Aquila da mercoledì�26 agosto per incoraggiare i volontari che in queste settimane hanno lavorato accanto ai terremotati; dall’altro, incontrare i parroci delle parrocchie gemellate e avviare la seconda fase dell’intervento, quella della ricostruzione. – Don Davanzo visiterà, in particolare, i centri operativi provvisori allestiti a Paganica e a Rocca di Mezzo che, dalla metà di giugno ad oggi, hanno ospitato già 400 volontari lombardi e ne ospiteranno 500 entro metà settembre. Un “popolo” vivace e variegato. Ad aiutare i terremotati sono venuti dalle diocesi della Lombardia tanti giovani, ma anche molti sacerdoti e seminaristi. In queste settimane hanno inventato giochi per i bambini, fatto visita agli anziani e agli ammalati, si sono dati da fare per rendere la vita nelle tendopoli meno dura ai disabili e in generale alle fasce più deboli della popolazione. – Con la loro presenza hanno realizzato quella “chiesa di prossimità”, che doveva essere lo stile, l’approccio e la filosofia della mobilitazione del mondo cattolico, come aveva raccomandato il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, durante la sua prima visita nelle terre colpite dal sisma nei giorni immediatamente successivi alla tragedia. L’intervento dei volontari proseguirà anche nei prossimi mesi. Ma dovrà essere riorganizzato in base alle nuove esigenze dei terremotati che progressivamente nelle prossime settimane abbandoneranno le tende. È quindi venuto già il tempo di pensare al dopo: la fase della ricostruzione vera e propria. – Già nei mesi scorsi l’equipe delle Caritas lombarde composta da tre operatori e un coordinatore, Alberto Minoia, nominato responsabile operativo per l’emergenza terremoto, ha fatto una prima ricognizione dei bisogni. Con la visita di don Davanzo si inaugura ufficialmente questa seconda tappa. Gli sforzi delle Caritas si concentreranno in particolare nella realizzazione di centri comunitari e d’accoglienza per anziani e disabili. Si partirà proprio da Paganica, dove si costruirà una struttura da affidare alla Caritas diocesana dell’Aquila per ospitare progetti di carattere sociale. In una prima fase servirà anche a dare alloggio all’equipe e ai nuovi volontari che verranno anche in autunno e in inverno. – Fino ad ora sono stati in tenda ma con il freddo avranno bisogno anche loro di una sistemazione più confortevole. Il 12 settembre, infatti, saranno smantellate le tende che hanno svolto provvisoriamente la funzione di centro operativo a servizio delle tendopoli dei terremotati di Paganica. – – – Intervista audio a don Roberto Davanzo