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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Il punto

Chiesa e famiglia: cosa è cambiato? Il momento della verifica

Sta per concludersi il Percorso pastorale diocesano, avviato tre anni fa dall'Arcivescovo.�È arrivato il momento di tirare le somme per i Consigli decanali e parrocchiali, a partire da una scheda che è già scaricabile dal questo portale

Luisa BOVE Redazione

21 Aprile 2009

Il lungo cammino pastorale dedicato al tema della famiglia avviato tre anni fa dall’Arcivescovo, sta per concludersi. L’ultima tappa, quella sui diversi ambienti di vita («Famiglia diventa anima del mondo»), secondo il desiderio del cardinale Tettamanzi doveva anche prevedere una verifica finale che tenesse conto del percorso triennale. Per questo nei giorni scorsi monsignor Eros Monti, Vicario episcopale per la vita sociale, ha inviato a tutti i decani e a tutti i parroci della diocesi una lettera invitandoli a convocare i rispettivi Consigli (compresi quelli delle Comunità pastorali) per svolgere un lavoro di verifica e inviare una relazione al Servizio per la famiglia (via mail all’indirizzo famiglia@diocesi.milano.it oppure via fax 02.8556302) entro l’anno pastorale 2008-09. Per l’Arcivescovo è importante «“fare il punto” sull’andamento della pastorale familiare», non solo per valutare il cammino fin qui svolto, ma anche come «rilancio» per «un progetto da promuovere con sapiente e coraggiosa gradualità nei prossimi anni, in modo che diventi uno “strumento” preciso e concordato, capace di orientare e sostenere l’agire pastorale nelle situazioni concrete delle nostre comunità».
Per il lavoro di verifica oltre ai consiglieri dovranno essere convocati anche «i responsabili e gli operatori della pastorale familiare ed eventualmente chi fosse interessato all’argomento», raccomanda monsignor Monti. In ogni caso tutti dovranno confrontarsi e riflettere a partire da una scheda predisposta che può essere scaricata direttamente dal questo portale. La traccia di domande e spunti tiene davvero conto del lungo cammino che la Chiesa ambrosiana ha compiuto, ma senza dimenticare le tante sollecitazioni, spunti e riflessioni che l’Arcivescovo Tettamanzi ha rilanciato ogni anno attraverso il Percorso pastorale. La prima grande domanda riguarda il rapporto tra la Chiesa e la famiglia, i consiglieri e gli operatori dovranno chiedendosi: cosa è cambiato, concretamente, nella nostra comunità, nel corso di questo triennio pastorale? Quali nuove attenzioni verso le famiglie, tenendo conto i loro luoghi, tempi e ritmi di vita? E ancora: quali passi abbiamo fatto, possiamo consolidare o dobbiamo ancora percorrere? Già questi interrogativi esprimono il desiderio di tracciare un cammino all’insegna della corresponsabilità e che non può mai essere data per scontata.
Un secondo aspetto della vita pastorale che sta molto a cuore al cardinale Tettamanzi riguarda i «percorsi battesimali» che coinvolgono in particolare i bambini (e i loro genitori) fino al settimo anno di età. L’intento di questi ultimi anni era di individuare «itinerari rinnovati di iniziazione cristiana» che tenessero conto di diversi aspetti e su cui ora le parrocchie e i decanati dovranno dire la loro. Per esempio sull’accoglienza e l’accompagnamento delle coppie, sulla cura nella celebrazione dei battesimi e nel cammino spirituale di genitori e figli nei primi tre anni di vita, ma anche su quello successivo dai tre ai sei anni. E poi la domanda clou: «A che punto siamo nell’elaborazione della proposta attenta alle famiglie dei battezzandi e dei battezzati, nel coinvolgimento responsabile di catechisti laici?». Naturalmente è chiesto anche di indicare eventuali «difficoltà» e gli «aiuti» che potrebbero essere richiesti alla diocesi e al decanato. La verifica continua toccando anche il cammino di preparazione al matrimonio, l’accompagnamento delle giovani coppie e dei gruppi di spiritualità familiare, come pure l’impegno delle famiglie in ambito sociale e civile. Un’attenzione particolare va alle coppie che vivono situazioni di separazione, divorzio, nuova unione… (il riferimento è alla lettera dell’Arcivescovo «Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito») e alle tante situazioni di malattia e sofferenza («Eppure tu vedi l’affanno e il dolore»). Il lungo cammino pastorale dedicato al tema della famiglia avviato tre anni fa dall’Arcivescovo, sta per concludersi. L’ultima tappa, quella sui diversi ambienti di vita («Famiglia diventa anima del mondo»), secondo il desiderio del cardinale Tettamanzi doveva anche prevedere una verifica finale che tenesse conto del percorso triennale. Per questo nei giorni scorsi monsignor Eros Monti, Vicario episcopale per la vita sociale, ha inviato a tutti i decani e a tutti i parroci della diocesi una lettera invitandoli a convocare i rispettivi Consigli (compresi quelli delle Comunità pastorali) per svolgere un lavoro di verifica e inviare una relazione al Servizio per la famiglia (via mail all’indirizzo famiglia@diocesi.milano.it oppure via fax 02.8556302) entro l’anno pastorale 2008-09. Per l’Arcivescovo è importante «“fare il punto” sull’andamento della pastorale familiare», non solo per valutare il cammino fin qui svolto, ma anche come «rilancio» per «un progetto da promuovere con sapiente e coraggiosa gradualità nei prossimi anni, in modo che diventi uno “strumento” preciso e concordato, capace di orientare e sostenere l’agire pastorale nelle situazioni concrete delle nostre comunità».Per il lavoro di verifica oltre ai consiglieri dovranno essere convocati anche «i responsabili e gli operatori della pastorale familiare ed eventualmente chi fosse interessato all’argomento», raccomanda monsignor Monti. In ogni caso tutti dovranno confrontarsi e riflettere a partire da una scheda predisposta che può essere scaricata direttamente dal questo portale. La traccia di domande e spunti tiene davvero conto del lungo cammino che la Chiesa ambrosiana ha compiuto, ma senza dimenticare le tante sollecitazioni, spunti e riflessioni che l’Arcivescovo Tettamanzi ha rilanciato ogni anno attraverso il Percorso pastorale. La prima grande domanda riguarda il rapporto tra la Chiesa e la famiglia, i consiglieri e gli operatori dovranno chiedendosi: cosa è cambiato, concretamente, nella nostra comunità, nel corso di questo triennio pastorale? Quali nuove attenzioni verso le famiglie, tenendo conto i loro luoghi, tempi e ritmi di vita? E ancora: quali passi abbiamo fatto, possiamo consolidare o dobbiamo ancora percorrere? Già questi interrogativi esprimono il desiderio di tracciare un cammino all’insegna della corresponsabilità e che non può mai essere data per scontata.Un secondo aspetto della vita pastorale che sta molto a cuore al cardinale Tettamanzi riguarda i «percorsi battesimali» che coinvolgono in particolare i bambini (e i loro genitori) fino al settimo anno di età. L’intento di questi ultimi anni era di individuare «itinerari rinnovati di iniziazione cristiana» che tenessero conto di diversi aspetti e su cui ora le parrocchie e i decanati dovranno dire la loro. Per esempio sull’accoglienza e l’accompagnamento delle coppie, sulla cura nella celebrazione dei battesimi e nel cammino spirituale di genitori e figli nei primi tre anni di vita, ma anche su quello successivo dai tre ai sei anni. E poi la domanda clou: «A che punto siamo nell’elaborazione della proposta attenta alle famiglie dei battezzandi e dei battezzati, nel coinvolgimento responsabile di catechisti laici?». Naturalmente è chiesto anche di indicare eventuali «difficoltà» e gli «aiuti» che potrebbero essere richiesti alla diocesi e al decanato. La verifica continua toccando anche il cammino di preparazione al matrimonio, l’accompagnamento delle giovani coppie e dei gruppi di spiritualità familiare, come pure l’impegno delle famiglie in ambito sociale e civile. Un’attenzione particolare va alle coppie che vivono situazioni di separazione, divorzio, nuova unione… (il riferimento è alla lettera dell’Arcivescovo «Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito») e alle tante situazioni di malattia e sofferenza («Eppure tu vedi l’affanno e il dolore»). Casaglia, ritiro coppie – «Le virtù della famiglia» è il titolo del corso che si terrà dal 24 aprile (inizio alle 21, con possibilità di arrivare per cena alle 19.30) al pomeriggio del 26 aprile presso «Villa Annunciata», il Centro di spiritualità di Casaglia di Besana Brianza. L’iniziativa è rivolta a tutte le coppie, giovani e meno giovani, che vogliono regalarsi tre giorni per «ascoltare insieme, pensare personalmente, dialogare in coppia, confrontarsi con altri e pregare». L’incontro sarà guidato da don Marco Paleari del Seminario di Milano e dall’équipe dell’Opera Madonnina del Grappa. Filo conduttore delle giornate sarà l’inno alla carità di San Paolo (1 Cor 13) che verrà commentato venerdì 24. Il giorno dopo i relatori terranno tre riflessioni: «La carità è paziente», l’agricoltore e il seme (Mc 4,26-29); «La carità non si vanta», il fariseo e il pubblicano (Lc 18,10-14); «La carità non si adira», l’amico importuno (Lc 11,5-8). Domenica sarà affrontato il tema del perdono con una meditazione intitolata «La carità non tiene conto del male ricevuto» (Mt 16,21-35). Per i bambini presenti sarà garantito un servizio di baby-sitting. Per informazioni e prenotazioni: Centro di spiritualità P. Enrico Mauri, «Villa Annunciata» (tel. 0362.994510 oppure mdg.annunciata@tin.it). – – AC in pellegrinaggio a MeseroCelebrazioni per Santa Gianna Beretta MollaIncontro diocesano fidanzati –