Share

Un anno nel segno di San Paolo

A duemila anni dalla nascita dell'Apostolo delle Genti, il moderator Curiae monsignor Gianni Zappa sottolinea i significati della ricaduta "ambrosiana" dell'evento voluto da Benedetto XVI: «Richiama il tema della missione»

15 Luglio 2008

08/07/2008

di Annamaria BRACCINI

«Come è evidente, l’Anno Paolino è significativo e importante per la nostra diocesi e possiamo dire che saranno “colorate” in senso paolino – ossia in un orizzonte di richiamo a San Paolo – molte attività diocesane, come pure tante sono le iniziative promosse a livello locale».

A parlare è monsignor Gianni Zappa, moderator Curiae, che dopo l’apertura dell’anno dedicato all’Apostolo, solennemente inaugurato da Benedetto XVI, spiega così il senso complessivo dell’interesse che, naturalmente, coinvolge anche la Chiesa ambrosiana.

«In questo contesto – aggiunge monsignor Zappa -, penso, anzitutto, alle Veglie missionarie che si terranno in tutta la diocesi in occasione della Giornata missionaria mondiale e che vedranno sottolineata l’attenzione specifica alla figura di Paolo. Una “cura” che segnerà anche altri grandi appuntamenti: dalla Redditio Symboli fino alle stesse catechesi quaresimali dell’Arcivescovo che saranno connotate in una tale ottica. Insomma, San Paolo sarà una sorta di filo rosso costante che percorrerà diverse iniziative dell’attività pastorale di quest’anno».

Un filo rosso che è anche un’icona di riferimento, considerando l’indicazione missionaria che qualifica il magistero del cardinale Tettamanzi? «Si può affermare – conclude monsignor Zappa – che San Paolo abbia sempre rappresentato questa icona, appunto perché sappiamo quanto l’Arcivescovo abbia a cuore il tema della missionarietà. E quando si parla del coraggio di rinnovare lo slancio missionario, il riferimento all’Apostolo delle Genti è obbligato. In qualche modo è corretto dire che sono ormai sei anni che, nella Chiesa di Milano, si riflette su aspetti tipicamente “paolini”».