31/07/2008
Trent’anni fa, nella serata di domenica 6 agosto 1978, nella residenza estiva di Castelgandolfo moriva Paolo VI. Malato da tempo, il Pontefice si spense all’età di 82 anni. Si chiudeva così un papato durato 15 anni.
Già collaboratore di Pio XII alla Segreteria di Stato e poi Arcivescovo di Milano dal 1954 al 1963, Giovan Battista Montini fu eletto Pontefice dopo la scomparsa di Giovanni XXIII. E tra le eredità del “Papa buono” ci fu quella, gravosa ed esaltante al tempo stesso, di proseguire e condurre a termine il Concilio Ecumenico Vaticano II.
Paolo VI guidò la Chiesa dall’epoca del Concilio, attraverso il tormentato periodo della Contestazione, fino ai cosiddetti “anni di piombo” del terrorismo in Italia. Visse il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro – cui lo legava un’amicizia di lunga data – come un dramma personale che lo segnò anche fisicamente.
Le celebrazioni del trentennale della morte di Papa Montini si apriranno sabato 2 agosto, presso il Santuario di Santa Maria del Monte al Sacro Monte di Varese, alle 16.45, con una S. Messa presieduta dall’Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi. Al termine della funzione, sul sagrato davanti al monumento a Paolo VI, avrà luogo la commemorazione.
La scelta del Sacro Monte non è casuale. Dopo la morte di Paolo VI nel 1978, il suo segretario personale, monsignor Pasquale Macchi, varesino, divenne Arciprete del Sacro Monte: grande esperto e appassionato di arte, monsignor Macchi diede un grande contributo al rilancio del Santuario, dal punto di vista sia spirituale, sia artistico.