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La casa dei Soubirous

15 Luglio 2008

La seconda tappa dell’itinerario giubilare di Lourdes è il cachot. Qui, infatti, i Soubirous hanno alloggiato, poiché caduti in disgrazia, in un’unica stanza. L’ambiente era umido e buio. La miseria si aggiungeva poi al disonore per un’accusa falsa rivolta al padre. Il modesto contesto abitativo nel quale Bernardetta matura la propria fede, non può che rimandare a testi di particolare predilezione evangelica: «Beati i poveri, perchè vostro è il Regno di Dio», secondo la promessa di Gesù; oppure: «Ha guardato all’umiltà della sua serva», per dirla col Magnificat. Una benedizione, questa, che Bernadetta ha condiviso con la propria famiglia, la quale – seppur prostrata da condizioni esterne – ha saputo restare unita testimoniando la fede in Dio e rafforzando la fiducia reciproca. Gli stessi doni che il nostro Cardinale ha invitato a invocare, in diocesi, nel triennio 2006-2009. L’amore di Dio è in mezzo a noi. La missione della famiglia a servizio del Vangelo è, infatti, l’orizzonte pastorale che stiamo frequentando, in felice parallelo con la vicenda di Lourdes.