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L’omicidio

Le Acli milanesi chiedono giustizia per Luca Attanasio e la sua scorta

Alla vigilia dell’ultima udienza preliminare del processo ai due funzionari Onu imputati di mancata protezione all'Ambasciatore e agli uomini che lo accompagnavano, l’associazione si unisce a quanti si battono per la verità

20 Dicembre 2023
Luca Attanasio

Il 22 febbraio 2021, nei pressi di Goma – nella regione del Nord Kivu, nel territorio del parco nazionale dei Virunga -, un attacco mortale mise fine alla vita dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio e degli uomini che lo accompagnavano nella missione, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo.

Il 21 dicembre a Roma si terrà la quinta e ultima udienza preliminare del processo che vede imputati due funzionari del Pam (Programma Alimentare Mondiale, agenzia delle Nazioni Unite) per non aver riconosciuta una adeguata protezione e scorta in zone molto pericolose. Se il Giudice per le indagini preliminari riconoscerà l’immunità ai due imputati, come richiesto dagli avvocati, il processo sarà archiviato «e la ricerca della verità su quanto successo quel triste 21 febbraio si interromperà bruscamente», affermano in un comunicato le Acli milanesi.

In questi mesi il Circolo Acli di Limbiate (città natale di Attanasio) e l’associazione Amici di Luca, insieme a “Rete Limbiate”, che raggruppa molte associazioni della città, si sono mobilitati con presidi e convegni per mantenere alta l’attenzione sul processo che deve accertare le responsabilità sull’attentato.

«In questi tempi di guerre in cui aumentano i muri tra i popoli abbiamo bisogno di persone che come Luca Attanasio sanno costruire ponti e creare le condizioni per la convivenza pacifica tra i popoli – si legge nel comunicato -. L’ambasciatore era un uomo di pace che dedicava la sua vita a mettere in pratica dentro e fuori le istituzioni i valori di uguaglianza e giustizia in quelle parti del mondo dove quotidianamente sono negati».

«Luca Attanasio – dichiara il presidente delle Acli milanesi Andrea Villa -, oltre che un diplomatico di grande valore, era una persona di profonda giustizia. Vero servitore dello Stato e grande sostenitore della promozione umana delle popolazioni dei Paesi in cui è stato chiamato a prestare il suo servizio. E per questo le Acli milanesi si uniscono a quanti chiedono giustizia per Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo, perché la battaglia per la verità è una battaglia per tutti noi».

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