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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Roma

Insegnanti di religione cattolica, Intesa sul concorso

Firmata dal Presidente della Cei e dal Ministro dell’Istruzione, riguarda la copertura del 30% dei posti vacanti. Il restante 70% sarà coperto grazie a una procedura straordinaria. Complessivamente si tratta di circa 6.400 insegnanti

di Riccardo BENOTTIAgensir

10 Gennaio 2024
La stretta di mano tra il ministro Valditara e il cardinale Zuppi

È stata firmata dal presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, e dal ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, l’Intesa riguardante il concorso ordinario per la copertura del 30% dei posti per l’insegnamento della religione cattolica vacanti, previsto dall’articolo 1-bis della legge 159/19. Il restante 70% dei posti disponibili sarà coperto grazie a una procedura straordinaria, riservata ai docenti con almeno 36 mesi di servizio. Complessivamente si tratta di circa 6.400 insegnanti.

L’Intesa, che sostituisce integralmente quella sottoscritta il 14 dicembre 2020, ricorda che la procedura concorsuale «è bandita, nel rispetto dell’Accordo di revisione del Concordato lateranense stipulato tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana il 18 febbraio 1984, ratificato con legge 25 marzo 1985, n. 121 e dell’Intesa tra il Presidente della Conferenza episcopale italiana e il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sottoscritta il 28 giugno 2012, cui è stata data esecuzione con decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 175».

I titoli di qualificazione professionale per partecipare al concorso sono quelli indicati al punto 4 dell’Intesa del 28 giugno 2012, rilasciati da Facoltà e Istituti elencati dal decreto del Ministro dell’Istruzione il 24 luglio 2020 (n. 70). Tra i requisiti è prevista la certificazione dell’idoneità diocesana all’insegnamento della religione cattolica «di cui all’articolo 3, comma 4, della legge 18 luglio 2003, n. 186, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente, nei novanta giorni antecedenti alla data di presentazione della domanda di partecipazione». Il concorso, si legge nel testo, «si articola in una prova scritta e una orale» e «accerta la preparazione dei candidati con riferimento alle materie e alle competenze indicate dalla normativa vigente e dalle intese richiamate in premessa. L’articolazione, il punteggio ed i criteri delle prove concorsuali e della valutazione dei titoli sono determinate dal bando di concorso, tenendo presente che tutti i candidati sono già in possesso dell’idoneità diocesana, che è condizione per l’insegnamento della religione cattolica».

Zuppi: «Colmato un vuoto»

È stato «colmato un vuoto e per la collaborazione aperta e feconda che si è instaurata in vista di questo importante passaggio». Così il cardinale Zuppi ha espresso gratitudine al ministro Valditara dopo la sigla dell’Intesa.

«Al di là dell’atto formale, richiesto dalla legge – ha aggiunto il Cardinale -, l’accordo riconosce e riafferma il valore degli insegnanti di religione nelle nostre scuole: educatori preparati e appassionati che arricchiscono l’esperienza scolastica con un’occasione unica di dialogo, approfondimento culturale e confronto interdisciplinare. È giusto che sia data loro maggiore stabilità e sicurezza».

«L’insegnamento della religione – ha dichiarato Valditara – è un’occasione di confronto e di dialogo sui principi etici e morali che da sempre accompagnano le civiltà nel loro cammino. È anche l’occasione per andare alle radici della nostra civiltà imparando a conoscere il messaggio cristiano. Approfondire questi temi significa fornire agli studenti gli strumenti per conoscere alcuni aspetti imprescindibili della nostra storia. Grazie a docenti motivati e competenti sarà possibile creare sempre più momenti di approfondimento e di arricchimento culturale».