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Stati Uniti

I leader Ue: «Biden presidente legittimo»

Dopo l’assalto al Congresso, la maggior parte dei leader degli Stati europei e le istituzioni di Bruxelles denunciano l’atto anti-democratico operato dai sostenitori di Donald Trump e confermano stima e fiducia nei confronti del presidente eletto

di Gianni BORSA

7 Gennaio 2021
L'assalto a Capitol Hill

L’assalto al Campidoglio, sede del Congresso Usa, nella giornata di ieri, rinsalda i legami tra l’Europa e Washington. La maggior parte dei leader degli Stati europei e le istituzioni di Bruxelles denunciano l’atto anti-democratico operato dai sostenitori di Donald Trump e confermano stima e fiducia nei confronti del presidente eletto Joe Biden. «Il Congresso degli Stati Uniti è un tempio della democrazia», afferma Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Le scene cui si è assistito provocano, afferma, uno «shock». E aggiunge: «Confidiamo negli Stati Uniti per garantire un trasferimento pacifico del potere a Joe Biden».

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, dichiara: «L’assalto a Capitol Hill è una pagina nera che resterà impressa. Ma violenza e intimidazione non prevarranno. Oggi più che mai siamo dalla parte della libertà e della democrazia». Il Parlamento «liberamente eletto», aggiunge, è «massima espressione e simbolo» della stessa democrazia. Ieri sera Sassoli ha scritto un messaggio a Nancy Pelosi, presidente della Camera statunitense: «Sono rimasto profondamente turbato nel vedere le scene arrivate da Washington. I miei pensieri sono rivolti alla sicurezza vostra e dei vostri colleghi e spero che l’ordine possa essere ripristinato rapidamente e che possa avvenire un pacifico trasferimento di potere», da Trump a Biden, «in linea con i desideri del popolo americano».

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, dichiara: «Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia statunitensi». La presidente invoca una «transizione pacifica del potere» a Biden, presidente che «ha vinto le elezioni». Quindi aggiunge: «Non vedo l’ora di lavorare con lui come prossimo presidente degli Stati Uniti».