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Governo

Draghi: «Mi dimetto», Mattarella respinge

Dopo il voto in Senato il Presidente del Consiglio aveva annunciato l’intenzione di rinunciare all’incarico, ma il Presidente della Repubblica lo ha invitato a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni e valutare così la situazione

di Stefano DE MARTISAgensir

15 Luglio 2022
Sergio Mattarella e Mario Draghi (foto Sir)

«Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica». È quanto si legge nel comunicato diffuso ieri sera dal Quirinale dopo l’incontro con Mario Draghi, che si era recato dal Capo dello Stato per rassegnare le dimissioni del Governo da lui presieduto, come precedentemente annunciato in Consiglio dei ministri. Le comunicazioni di Draghi alle Camere dovrebbero svolgersi mercoledì prossimo.

La comunicazione del premier

«Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica» aveva comunicato Draghi al Consiglio dei ministri. «Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico – ha spiegato Draghi con riferimento alla mancata partecipazione dal voto di fiducia sul decreto aiuti dei senatori del M5S -. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo Governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli italiani».