Stanno bene, ma non sanno gran che del disastro che ha colpito Haiti i sacerdoti ambrosiani fidei donum che prestano il loro servizio nel Paese caraibico, in una zona distante dall’epicentro e ora completamente isolata.
Mariangela Noli, che la notte scorsa è riuscita per pura fortuna a contattare suo fratello, don Giuseppe Noli, si è trovata nella strana condizione di dover fornire più che ricevere informazioni: «Mio fratello e l’altro sacerdote ambrosiano ad Haiti, don Mauro Brescianini, stanno bene. Al momento del disastro si trovavano a Port-de-Paix, sede dell’arcivescovado del nord, presso il quale operano, per gli esercizi spirituali. Hanno avvertito una scossa, ma non si sono assolutamente resi conto della gravità, né potevano immaginare danni così ingenti nella capitale Port-au-Prince, che dista circa 150 chilometri. Ho dovuto dirgli io che la macchina degli aiuti internazionali si era messa in moto e che gli altri religiosi e laici italiani impegnati ad Haiti erano salvi».
Solo qualche giorno dopo l’iniziale isolamento i due fidei donum hanno potuto ricevere qualche notizia, grazie ai cellulari di qualcuno dei sacerdoti riuniti per gli esercizi spirituali, che a tratti hanno funzionato. Sono cominciati ad arrivare a Port-de-Paix anche i primi sfollati, feriti e frastornati. Don Giuseppe ha poi raccontato di essere infine riuscito a mettersi in contatto con la sua parrocchia a Mare Rouge, sempre nella diocesi di Port-de-Paix: «Pare che la parrocchia non abbia subito danni – prosegue Mariangela Noli -, il problema sarà ora di sapere quanti parrocchiani che lavoravano nella capitale manchino all’appello».Don Giuseppe sperava di tornare già oggi a Mare Rouge, ma non sarà semplice: «Tra Port-de-Paix e la parrocchia – conclude Mariangela Noli – c’è un fiume da attraversare, potrebbe essere pericoloso».
Intanto, rispondendo all’appello lanciato mercoledì dal cardinale Tettamanzi, e in sintonia con la colletta straordinaria indetta dalla Conferenza episcopale italiana, in tutte le parrocchie ambrosiane nelle messe di sabato 23 e domenica 24 gennaio si raccoglieranno offerte a sostegno delle popolazioni haitiane colpite dal terremoto. Questi gli estremi del conto per la raccolta: Arcidiocesi di Milano, codice Iban IT28Z0351201602000000071601, causale “ Emergenza terremoto Haiti”. Stanno bene, ma non sanno gran che del disastro che ha colpito Haiti i sacerdoti ambrosiani fidei donum che prestano il loro servizio nel Paese caraibico, in una zona distante dall’epicentro e ora completamente isolata.Mariangela Noli, che la notte scorsa è riuscita per pura fortuna a contattare suo fratello, don Giuseppe Noli, si è trovata nella strana condizione di dover fornire più che ricevere informazioni: «Mio fratello e l’altro sacerdote ambrosiano ad Haiti, don Mauro Brescianini, stanno bene. Al momento del disastro si trovavano a Port-de-Paix, sede dell’arcivescovado del nord, presso il quale operano, per gli esercizi spirituali. Hanno avvertito una scossa, ma non si sono assolutamente resi conto della gravità, né potevano immaginare danni così ingenti nella capitale Port-au-Prince, che dista circa 150 chilometri. Ho dovuto dirgli io che la macchina degli aiuti internazionali si era messa in moto e che gli altri religiosi e laici italiani impegnati ad Haiti erano salvi».Solo qualche giorno dopo l’iniziale isolamento i due fidei donum hanno potuto ricevere qualche notizia, grazie ai cellulari di qualcuno dei sacerdoti riuniti per gli esercizi spirituali, che a tratti hanno funzionato. Sono cominciati ad arrivare a Port-de-Paix anche i primi sfollati, feriti e frastornati. Don Giuseppe ha poi raccontato di essere infine riuscito a mettersi in contatto con la sua parrocchia a Mare Rouge, sempre nella diocesi di Port-de-Paix: «Pare che la parrocchia non abbia subito danni – prosegue Mariangela Noli -, il problema sarà ora di sapere quanti parrocchiani che lavoravano nella capitale manchino all’appello».Don Giuseppe sperava di tornare già oggi a Mare Rouge, ma non sarà semplice: «Tra Port-de-Paix e la parrocchia – conclude Mariangela Noli – c’è un fiume da attraversare, potrebbe essere pericoloso».Intanto, rispondendo all’appello lanciato mercoledì dal cardinale Tettamanzi, e in sintonia con la colletta straordinaria indetta dalla Conferenza episcopale italiana, in tutte le parrocchie ambrosiane nelle messe di sabato 23 e domenica 24 gennaio si raccoglieranno offerte a sostegno delle popolazioni haitiane colpite dal terremoto. Questi gli estremi del conto per la raccolta: Arcidiocesi di Milano, codice Iban IT28Z0351201602000000071601, causale “ Emergenza terremoto Haiti”. Raccolta straordinaria il 23 e 24 gennaio – Rispondendo all’appello del cardinale Tettamanzi, e in sintonia con la colletta straordinaria indetta dalla Conferenza episcopale italiana, in tutte le parrocchie ambrosiane nelle messe di sabato 23 e domenica 24 gennaio si raccoglieranno offerte a sostegno delle popolazioni haitiane colpite dal terremoto. – L’appello del Sindaco e dell’Arcivescovo – Caritas Ambrosiana, ecco come contribuire (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/dati_aiuto_haiti.doc) – L’incontro in Curia (video) – Photogallery – Ambrosiani ad Haiti (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/download_haiti.pdf) – Il sisma alle 16.53 del 12 gennaio – Un Paese distrutto: l’appello del Papa – La tragedia su Youtube (video) (http://www.youtube.com/watch?v=uxrkoXQqrDY) – La Caritas Italiana avvia gli aiuti – Cei: due milioni dall’8×1000
Testimonianza
«I nostri sacerdoti? Salvi ma isolati»
Mariangela Noli è riuscita finalmente a�telefonare a�suo fratello don Giuseppe Noli, uno dei due�"fidei donum" ambrosiani presenti ad Haiti
di Stefania CECCHETTI Redazione
15 Gennaio 2010Don Giuseppe Noli