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Rom e politiche sociali

Una prospettiva nuova

Nel libro di Tommaso Vitale affermata una cultura del possibilismo

di Silvio MENGOTTO Redazione

28 Ottobre 2009

«I diritti dei deboli non sono diritti deboli»: da questa affermazione del cardinale Tettamanzi è partito il seminario che Caritas Ambrosiana ha organizzato ieri presso la propria sede su “Rom e politiche sociali”. Lo spunto veniva dalla recente pubblicazione del libro Politiche possibili. Abitare le città con i rom e i sinti (Carocci), curato dal sociologo Tommaso Vitale, presente al seminario insieme a Giacomo Costa, collaboratore di Aggiornamenti sociali.
Noti con diversi nomi come zingari, nomadi, sinti e yenish, da secoli i rom sono parte integrante della storia urbana e rurale del nostro Paese. Una presenza che con il trascorrere degli anni è diventata uno dei principali temi di dibattito nella vita politica, soprattutto a livello locale. Nella cultura popolare vige il pregiudizio che considera ancora oggi i rom come nomadi, quando da tempo non lo sono più. Il seminario ha voluto rilanciare un nuovo percorso di conoscenza.
Nel libro sono riportate tantissime esperienze e voci degli stessi rom. Parlano direttamente loro. Si apre così una strada nuova rispetto alla passata letteratura sull’argomento, sostanzialmente divisa in due filoni: uno magico-folcloristico, l’altro di critica e denuncia delle condizioni abitative e di vita. Il loro effetto era emotivo, non cognitivo, e una certa retorica contribuiva a una visione dura del problema.
Vitale è invece propenso a sviluppare una cultura del possibilismo a partire dal contesto italiano, ricco di esperienze interessanti: a Venezia più di 1000 persone sono state alloggiate in case, a Bologna ben 400. Nel volume sono esaminati aspetti storici, culturali e sociologici di diversi gruppi rom e vengono descritte le linee di politica progettuale dell’Unione Europea. Sono esposte con dettaglio le politiche sociali, sanitarie, educative, del lavoro. In particolare sono esaminate le politiche abitative realizzate nei confronti dei rom in diverse realtà italiane. Nell’insieme emerge la peculiarità che, se programmate e negoziate insieme a rom e sinti, le politiche locali che affrontano i problemi e le contraddizioni nel rispetto dei diritti di tutte le parti in gioco sono possibili. «I diritti dei deboli non sono diritti deboli»: da questa affermazione del cardinale Tettamanzi è partito il seminario che Caritas Ambrosiana ha organizzato ieri presso la propria sede su “Rom e politiche sociali”. Lo spunto veniva dalla recente pubblicazione del libro Politiche possibili. Abitare le città con i rom e i sinti (Carocci), curato dal sociologo Tommaso Vitale, presente al seminario insieme a Giacomo Costa, collaboratore di Aggiornamenti sociali.Noti con diversi nomi come zingari, nomadi, sinti e yenish, da secoli i rom sono parte integrante della storia urbana e rurale del nostro Paese. Una presenza che con il trascorrere degli anni è diventata uno dei principali temi di dibattito nella vita politica, soprattutto a livello locale. Nella cultura popolare vige il pregiudizio che considera ancora oggi i rom come nomadi, quando da tempo non lo sono più. Il seminario ha voluto rilanciare un nuovo percorso di conoscenza.Nel libro sono riportate tantissime esperienze e voci degli stessi rom. Parlano direttamente loro. Si apre così una strada nuova rispetto alla passata letteratura sull’argomento, sostanzialmente divisa in due filoni: uno magico-folcloristico, l’altro di critica e denuncia delle condizioni abitative e di vita. Il loro effetto era emotivo, non cognitivo, e una certa retorica contribuiva a una visione dura del problema.Vitale è invece propenso a sviluppare una cultura del possibilismo a partire dal contesto italiano, ricco di esperienze interessanti: a Venezia più di 1000 persone sono state alloggiate in case, a Bologna ben 400. Nel volume sono esaminati aspetti storici, culturali e sociologici di diversi gruppi rom e vengono descritte le linee di politica progettuale dell’Unione Europea. Sono esposte con dettaglio le politiche sociali, sanitarie, educative, del lavoro. In particolare sono esaminate le politiche abitative realizzate nei confronti dei rom in diverse realtà italiane. Nell’insieme emerge la peculiarità che, se programmate e negoziate insieme a rom e sinti, le politiche locali che affrontano i problemi e le contraddizioni nel rispetto dei diritti di tutte le parti in gioco sono possibili. Convegno europeo a Milano – Martedì 3 novembre, al Palazzo delle Stelline (corso Magenta 59, Milano,) dalle 9 alle 13.30 è in programma il convegno europeo “Rom e sinti: dalla strategia europea alle politiche locali”. Previsto l’intervento del Commissario europeo Vladimir Spidla sull’impegno dell’Ue nei confronti dei rom e dei sinti. Seguirà una tavola rotonda sulle politiche sostenibili per l’integrazione. Il convegno è promosso dal Tavolo Rom di Milano (Acli Provinciali di Milano e Brianza, Arci Milano, Associazione Nocetum onlus, Associazione Opera Nomadi Milano, Aven Amentza, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, Cgil di Milano, Comunità di Sant’Egidio, Federazione rom e sinti di Milano, Gruppo Abele di Milano, Naga, Padri Somaschi di Milano, Upre Roma).