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Giovani e società

«Siamo sfiduciati, ma vogliamo tornare protagonisti»

Le attese e le speranze di alcuni partecipanti al corso diocesano di formazione alla politica: «È stato molto intenso, sia per i contenuti proposti, sia per gli obiettivi. Ma è stato anche stimolante e interessante»

Cristina CONTI Redazione

3 Aprile 2009

Imparare a rispettare le idee degli altri e capire a fondo i problemi della società di oggi. Questi gli obiettivi del corso di formazione politica “Dai a Cesare quel che è di Cesare”, organizzato dalla diocesi di Milano. L’iniziativa è partita dopo che un gruppo di ragazzi del Collegio San Carlo, frequentato un corso dedicato alla Costituzione, hanno chiesto di poter seguire qualche percorso di approfondimento che avesse come argomento le principali questioni politiche ed economiche della società di oggi. Così si è deciso di organizzare nuovi incontri, estendendo la proposta a tutti i giovani interessati. «C’è stato innanzitutto un grandissimo successo di numeri. Abbiamo raggiunto più di cento iscrizioni e hanno partecipato una trentina di associazioni e movimenti», spiega Luana della Mora, della segreteria organizzava.
Dalla Costituzione alla Dottrina sociale della Chiesa, dalla finanza alla globalizzazione. Sono stati tanti e di estrema attualità gli argomenti affrontati durante il corso, partito a ottobre e conclusosi la settimana scorsa. Gli incontri, di due ore ciascuno, si sono susseguiti ogni due settimane e hanno previsto l’intervento di relatori, scelti tra professori, che facevano un’introduzione teorica alle tematiche affrontate e professionisti, che offrivano una testimonianza pratica del loro lavoro di ogni giorno. Imparare a rispettare le idee degli altri e capire a fondo i problemi della società di oggi. Questi gli obiettivi del corso di formazione politica “Dai a Cesare quel che è di Cesare”, organizzato dalla diocesi di Milano. L’iniziativa è partita dopo che un gruppo di ragazzi del Collegio San Carlo, frequentato un corso dedicato alla Costituzione, hanno chiesto di poter seguire qualche percorso di approfondimento che avesse come argomento le principali questioni politiche ed economiche della società di oggi. Così si è deciso di organizzare nuovi incontri, estendendo la proposta a tutti i giovani interessati. «C’è stato innanzitutto un grandissimo successo di numeri. Abbiamo raggiunto più di cento iscrizioni e hanno partecipato una trentina di associazioni e movimenti», spiega Luana della Mora, della segreteria organizzava.Dalla Costituzione alla Dottrina sociale della Chiesa, dalla finanza alla globalizzazione. Sono stati tanti e di estrema attualità gli argomenti affrontati durante il corso, partito a ottobre e conclusosi la settimana scorsa. Gli incontri, di due ore ciascuno, si sono susseguiti ogni due settimane e hanno previsto l’intervento di relatori, scelti tra professori, che facevano un’introduzione teorica alle tematiche affrontate e professionisti, che offrivano una testimonianza pratica del loro lavoro di ogni giorno. Voler capire Desiderio di trovare nuove motivazioni, per mettersi domani al servizio della società e della Chiesa i frutti di questo lavoro. L’esigenza è di voler capire, di non limitarsi ai giudizi emotivi che impediscono le riflessioni. Ma anche di superare gli schieramenti facili. Sono tanti i motivi che hanno indotto i ragazzi e giovani tra i 18 e i 35 anni a partecipare a questo corso. «È stata un’esperienza molto utile, un corso davvero arricchente – racconta Irene Saonara -. Abbiamo potuto spaziare, infatti, tra temi diversi e i gli ospiti sono stati chiari ed esaustivi».Ogni giorno si sentono tante notizie. Radio, televisione e Internet ripropongono, uno dopo l’altro, storie drammatiche, comunicati allarmanti, dichiarazioni improvvise. Presi dal lavoro, dallo studio e da una vita sempre più frenetica, diventa difficile riuscire a capire fino in fondo quale sia il significato delle parole e quali possano essere le conseguenze reali sulla vita di ciascuno di noi. Ecco allora che un momento di riflessione, soprattutto se aiutato da esperti del settore, diventa davvero importante. «È stato un corso molto intenso, sia per i contenuti proposti, sia per gli obiettivi. Ma è stato anche stimolante e interessante – commenta Jacopo Marrocco, 19 anni, di Varese -. Oggi i giovani sono sfiduciati dalla società e dalla politica. È importante, invece, renderli responsabili delle questioni sociali e politiche del mondo di oggi. Renderli, insomma, di nuovo protagonisti della realtà che vivono». E proprio per il grande successo che ha avuto questa iniziativa, i ragazzi hanno chiesto di andare avanti e di organizzare un corso anche per l’anno prossimo, estendendolo anche alle altre province.