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Vacanze, un lusso per pochi

Solo la metà degli italiani andrà sicuramente in vacanza. Sempre meno in albergo, cresce la richiesta di "bed and breakfast" e appartamenti

23 Luglio 2008

25/07/2008

di Stefano LODIGIANI

Nonostante i telegiornali abbiano ripreso il consueto rituale estivo mostrandoci ogni fine settimana gli “esodi vacanzieri” di milioni e milioni di italiani incolonnati sulle autostrade o che si dirigono nelle località marittime e montane più alla moda, altri indicatori ci dimostrano che le cose non stanno esattamente così.

Solo la metà degli italiani, esattamente il 51%, andrà sicuramente in vacanza quest’anno, mentre il 40% lo esclude e 1 persona su 10 è ancora indecisa. Secondo i risultati del recente sondaggio effettuato da Ipr-Marketing, la situazione contrasta con quella dell’anno scorso: nel 2007 il 56% degli italiani era fermamente intenzionato a partire per le vacanze e il 36% era costretto a rimanere a casa.

Il motivo che porta a questa decisione la metà delle famiglie italiane è prettamente di natura economica, determinato da una particolare attenzione per le spese, soprattutto quelle considerate non indispensabili: questo afferma il 76% di quanti non andranno in vacanza.

Anche coloro che riusciranno a godersi qualche giorno di ferie comunque saranno ben attenti a non provocare scossoni al bilancio familiare: rispetto all’anno scorso aumentano quelli che hanno stanziato meno soldi rispetto alle vacanze dello scorso anno (dal 22% del 2007 al 28% del 2008) e diminuiscono gli spendaccioni che pensano di spendere di più (dal 39% al 33%).

Il 20% conta di spendere meno di 500 euro per le vacanze (l’anno scorso erano il 13%) e la maggior parte (1 vacanziero su 3) spenderà tra 500 e 1.000 euro, e anche questa seconda fascia risulta in calo dall’anno scorso, dal 43% al 35%.

Per contenere ulteriormente la spesa, già abbastanza ridotta, i nostri connazionali cercano di evitare gli alberghi: vi si dirigerà infatti solo il 26% di coloro che vanno in vacanza, mentre lo scorso anno erano il 38%.

Cresce quindi la richiesta di bed and breakfast e delle case in affitto, o si cerca di approfittare in misura maggiore dell’ospitalità di parenti e amici, mentre i villaggi turistici risultano stabili e gli agriturismo sono in declino.

Anche sulle mete influiscono le disponibilità economiche: la vacanza all’estero è più economica di quella nel nostro Paese e offre maggiori possibilità di sfruttare al massimo il budget stanziato. Così, rispetto allo scorso anno, crescono quelli che preferiscono l’estero e diminuiscono quanti restano nel Bel Paese.

Del resto uno dei motivi che scoraggia di più gli stranieri dal venire in Italia a trascorrere le vacanze è proprio il fattore legato alla convenienza, e pare che anche gli italiani siano dello stesso avviso.