Share

Quando il set diventa un mestiere

La passione per il cinema di Alessandro Leone, regista e sceneggiatore, oggi è un'opportunità anche per altri giovani

5 Giugno 2008

05/02/2008

di Andrea GIACOMETTI

La sua lunga presenza nelle aule scolastiche lo ha portato oggi a insegnare presso il Liceo scientifico di Gallarate. Una grande passione, quella di Alessandro Leone, “Ale” per gli amici, verso il mondo della scuola, che nel Varesotto ha girato in lungo e in largo. Un lavoro che da sempre, nella sua vita, si affianca a un’altra passione, grazie alla quale e’ riuscito a partecipare a prestigiosi festival e diversi concorsi, in qualità di regista e sceneggiatore: «Scuola e cinema sono passioni che ho sempre coltivato, fin da giovanissimo, e che cerco spesso di far dialogare tra loro».

“Ale” è uno che il cinema lo ama davvero, fin da ragazzo: tentativo dopo tentativo, “corto” dopo “corto” (nel senso di opere di breve durata), si è imposto nel mondo delle piccole produzioni a basso costo con proposte dai contenuti ambiziosi e interessanti. «Mi interessa molto il tema della solidarietà – dichiara il regista – del dialogo tra genti diverse, tra generazioni magari lontane: penso che l’assenza di comunicazione tra le persone meriti attenzione e possa essere portato al cinema».

La “seconda casa” del filmaker varesino è una piccolissima casa di produzione, la Ester Production, con sede a Cardano al Campo, due chilometri da Malpensa. «Una piccola realtà, creata con Gabriella Pedranti e Daniele Azzola, che mi dà la possibilità di “girare” pellicole dai contenuti importanti, in cui personaggi e storie ci fanno riflettere su valori fondamentali».

Tra le prime produzioni a registrare un certo successo, un corto di Leone dal titolo La fune, che racconta la storia di due mamme, un’italiana e una straniera che, grazie al filo per asciugare gli abiti steso tra due balconi, iniziano prima a parlare tra loro e poi finiscono per stringere un’amicizia. Una pellicola premiata ai Festival di Valdarno e di Chianciano.

Le sue ultime produzioni, invece, hanno per tema i sacramenti, con storie da raccontare, attori veri (in un caso ha partecipato anche Enrico Beruschi), location offerte dal territorio che si estende tra Gallarate, Busto Arsizio e Legnano. Tre docufiction di argomento religioso che la piccola casa di produzione ha realizzato in collaborazione con la San Paolo Audiovisivi. Si intitolano Io accolgo te (sul matrimonio), Alla cena del Signore (sulla comunione) e La Cresima.

«A questi audiovisivi ho partecipato come sceneggiatore – racconta “Ale” – attingendo a piene mani dalla mia esperienza scolastica con i ragazzi. Anche in questo caso, si tratta di pellicole che affrontano sempre il tema della relazione tra persone, uomo e donna, giovani e anziani, e relazione tra uomo e Dio».

Anche se i budget restano bassi e le pellicole spesso stentano a essere distribuite, l’ambizione del regista, che oggi ha 37 anni, è di aprire le porte del set anche a chi, come era accaduto a lui, è giovanissimo, ma ha una gran voglia di cominciare.

«Ho iniziato a coinvolgere qualche ragazzo – conferma Leone – affidandogli piccoli compiti nella preparazione e nella realizzazione. Il mio sogno è che la nostra casa di produzione possa costituire un’opportunità per avvicinarsi a questo mondo».

Sul fronte degli artisti in erba, “Ale” è anche direttore della sezione dedicata ai contributi di scuole e progetti educativi, all’interno del Festival del cortometraggio “Cortisonici”, una rassegna made in Varese che, giunta alla sua quinta edizione, è in programma dall’11 al 15 marzo.