Il Centro internazionale di Studi Rosminiani di Stresa e il Museo di Storia naturale di Milano organizzano una giornata di studi per celebrare la figura e l’opera di Antonio Stoppani (1824-1891) nel bicentenario della nascita. L’evento, in programma il 14 febbraio al Museo, si inserisce nell’ambito delle manifestazioni che si sono svolte in Italia, concludendo l’anno di celebrazioni e riscoperta della figura e dell’opera dell’Abate. Introducono il convegno il professor Luciano Lanna (direttore del Cepell – Ministero della Cultura) e la professoressa Annalisa Rossi, direttrice della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Regione Lombardia. Seguirà la prolusione dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini (vedi qui la locandina).

Le realtà coinvolte
L’iniziativa coinvolge alcuni fra i principali istituti di area lombarda, che conservano nei propri archivi documenti o fondi su Antonio Stoppani:
– il Centro internazionale di Studi Rosminiani (Stresa, VB) per la documentazione storico-politica circa la dibattuta questione rosminiana di cui Stoppani fu uno dei maggiori protagonisti, fondando il periodico scientifico-letterario Il Rosmini;
– il Museo di Storia naturale di Milano, del quale Stoppani fu direttore dal 1882 al 1891 e per il quale ideò l’attuale edificio, con il suo patrimonio storico-archivistico accanto a esemplari dalle sue collezioni;
– il Seminario arcivescovile di Milano, dove già negli anni scolastici Stoppani fu referente del “Gabinetto di fisica”, e nella cui sede di Venegono sono conservati fossili e reperti paleontologici e geologici, alla base degli studi, delle ricerche e delle pubblicazioni scientifiche dello stesso Stoppani;
– il Sistema Museale Urbano Lecchese, che conserva il patrimonio culturale documentario e iconografico di Stoppani;
– l’Istituto dei Ciechi di Milano, dove sono custoditi i carteggi tra Antonio e Pietro Stoppani per la fase iniziale di impianto e strutturazione dell’Istituto stesso.

I contenuti
Il convegno intende mettere in luce la poliedrica figura dell’abate Stoppani: scienziato, letterato, sacerdote, filosofo e pedagogista, che operò nella seconda metà del 1800, divenendo protagonista sia delle spinte risorgimentali cattolico-liberali per un’Italia unita e libera, sia del dialogo virtuoso tra fede e ragione e tra religione e scienza, grazie alle sue ricerche geologiche, paleontologiche e naturalistiche, con studi ancora oggi autorevoli (vedi qui le anteprima sintetiche delle relazioni).
Come pedagogista la sua fama è legata alla sua opera più nota, Il Bel Paese – Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d’Italia”, pubblicata nel 1876 e dedicata all’educazione scientifica del popolo ed in particolare dei giovani.
Come scienziato affermò per primo l’unità orografica e strutturale delle Alpi lombardo-svizzere, avviando gli studi geologici e paleontologici della regione, soprattutto promuovendo la pubblicazione della Paléontologie lombarde. Il “Corso di Geologia”, scritto per il suo corso al Politecnico di Milano, fu tra i primi trattati italiani di geologia, così qualificato da essere considerato il migliore dell’epoca. Stoppani riconobbe nell’interazione tra mondo inorganico e mondo vivente un’economia tellurica coerente e notò la determinante influenza dell’uomo sull’ambiente e sul clima, tanto da chiamare Antropozoica la più recente era geologica.
Come filosofo della scienza e della religione ante litteram, era convinto che non vi fosse contrasto tra filosofia e religione, perché entrambe ricercano la verità, seppur con modalità diverse. Gli scritti dedicati alla cosmogonia mosaica e alla storia della creazione e il volume dal titolo Il Dogma e le scienze positive del 1884 rappresentano il tentativo di Stoppani di conciliare fede e ragione, in controtendenza rispetto alle teorie positiviste e materialiste allora dominanti. La formazione rosminiana lo spingeva a promuovere l’unità del sapere e a propugnare un rinnovamento complessivo della filosofia cattolica.
Come sacerdote impegnato politicamente, Stoppani fu protagonista della battaglia tra intransigenti e conciliatoristi che caratterizzò la Chiesa cattolica nella fase di formazione dello Stato italiano. A differenza di quanti all’interno degli ambienti ecclesiali sostenevano una posizione ostile nei confronti del Regno d’Italia, negando la possibilità ai religiosi di partecipare alle competizioni elettorali, nel 1876 Stoppani si candidò a deputato nella circoscrizione di Lecco e della Valsassina. A causa delle dure critiche provenienti anche dagli ambienti a lui più vicino, fu però costretto a ritirare la candidatura.
Fautore dell’innalzamento della cultura media, ritenuta parte di un benessere collettivo irrinunciabile, Stoppani promosse un concetto di cultura straordinariamente moderno e democratico: le idee scientifiche devono diventare bagaglio culturale di tutti.
Il convegno è a ingresso libero fino a esaurimento posti. Presso le sale del Museo di Storia naturale è possibile visitare il percorso espositivo «200: Emilio Cornalia Antonio Stoppani 1824-2024», dedicato ai due maestri delle scienze naturali, che ebbero un ruolo fondamentale nella storia dell’istituzione milanese.




