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Quando la mamma di Leonardo da Vinci venne a Milano

È solo un indizio, ma molto suggestivo: tra gli innumerevoli appunti di Leonardo si legge che il 16 luglio 1493 giunse da lui a Milano una tale “Caterina”, che potrebbe essere proprio la mamma del genio toscano. Quella mamma da cui Leonardo era stato separato da piccolo e sulla quale, ancora recentemente, si è fissato l’interesse degli studiosi

di Luca FRIGERIO

9 Maggio 2025

«A dì 16 di luglio Catelina venne a dì 16 di luglio». Leonardo da Vinci, com’è noto, era sempre preciso nelle sue annotazioni di fatti, luoghi e incontri. In questo appunto, tuttavia, che troviamo su un foglio del Codice Forster III del Victoria and Albert Museum di Londra, sorprende la ripetizione della data, come se il maestro toscano sia stato preda di un turbamento, tanto da scrivere, volutamente o inconsciamente, due volte il giorno in cui quel fatto avvenne: la venuta a Milano di Caterina.

Chi è questa donna? E perché è così importante per Leonardo, al punto di perdere il suo abituale tono «asettico», almeno a livello diaristico? Oggi gli studiosi ritengono che si tratti della madre stessa di Leonardo, che si chiamava proprio Caterina e che avrebbe quindi raggiunto il figlio nel capoluogo lombardo.

Siamo nell’estate del 1493 e Da Vinci si trova a Milano da circa dieci anni. Ormai celebre e agiato, al servizio di Ludovico il Moro, ha già realizzato la prima versione della «Vergine delle rocce», quella ora al Louvre, e sta lavorando alla preparazione dell’«Ultima cena» nel refettorio domenicano delle Grazie.

Le vicende della nascita di Leonardo sono note. Egli venne al mondo il 15 aprile 1452, figlio illegittimo del notaio Piero da Vinci e di Caterina: una giovane donna di famiglia contadina (variamente identificata dagli studiosi). Dopo aver vissuto i primi cinque anni con la mamma, Leonardo fu accasato presso la famiglia paterna, venendo presto avviato alla formazione artistica nella bottega del Verrocchio a Firenze.

Per Caterina, invece, fu combinato il matrimonio con Antonio del Vacca (detto «Accattabriga», soprannome che la dice lunga sul personaggio…), dal quale ebbe cinque figli: un maschio e quattro femmine. Il suo arrivo a Milano presso Leonardo si sarebbe verificato, dunque, dopo la morte del marito e del figlio maschio, motivo per cui la donna si sarebbe trovata senza sostegno in Toscana.

Ebbene, in un altro documento (del Codice Forster II, sempre a Londra), Leonardo annota le spese sostenute per i funerali di Caterina. Il foglio è senza data, ma lo studioso Edoardo Villata, consultando il «Fondo popolazione» all’Archivio di Stato di Milano, ha individuato la registrazione del decesso di una «Chatarina de Florentia», avvenuto il 26 giugno 1494. Essendo l’unica Caterina toscana che risulta morta a Milano in tutto l’ultimo decennio del XV secolo, risulta quindi assai plausibile l’identificazione con la donna citata nelle carte di Leonardo.

Insomma, annotazioni apparentemente «aride», rivelano invece i sentimenti e i legami più profondi di un genio. Quel figlio Leonardo che, dopo tante traversie, poté riabbracciare proprio a Milano la madre Caterina negli ultimi tempi, accompagnandola nell’estremo passo. Ed è bello ricordarlo proprio oggi, nella festa che ricorda tutte le mamme.

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