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Arte, Storia & Cultura

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Itinerari

Le immagini della Pentecoste nelle chiese di Milano

Un breve viaggio fra alcune rappresentazioni della Discesa dello Spirito Santo, nella solennità della Pentecoste. A partire dalle vetrate del Duomo di Milano, passando per Sant’Eufemia (con il bel dipinto del Peterzano, maestro del Caravaggio), fino a San Marco (con lo splendido scorcio di Carlo Urbino). A conclusione, un capolavoro da riscoprire: quello del Morazzone, del 1615, ora conservato al Castello Sforzesco

di Luca FRIGERIO

6 Giugno 2025
La Discesa dello Spirito Santo nella chiesa di San Marco a Milano, opera di Carlo Urbino (1580)

La Pentecoste, che cade 50 giorni dopo la Pasqua, è considerata dalla Chiesa la solennità più importante dell’anno liturgico, perché segna di fatto l’inizio storico della sua missione nel mondo.

Ecco allora un breve itinerario a Milano tra alcune immagini pentecostali.

Partire dal Duomo è pressoché d’obbligo. Qui, infatti, nella terza vetrata sul lato meridionale, risalente agli inizi del Cinquecento, troviamo anche l’episodio della Pentecoste. L’artista, adattandosi allo spazio del finestrone, imposta la scena con marcato verticalismo, mostrando il gruppo compatto degli apostoli fra le mura di quell’abitazione, dove, come si legge negli Atti, «i discepoli si trovavano tutti insieme». Al centro si riconosce la figura di Maria, che posta com’è in posizione preminente, diventa la protagonista dell’evento: proprio lei, del resto, è simbolo e madre della Chiesa.

Sulla fronte dei presenti ardono delle piccole fiamme, come si legge: «Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro». Inoltre, proprio per dare ancora più evidenza alla presenza dello Spirito Santo, ecco che sul gruppo discende una bianca colomba, raggiante di luce, evocando la discesa dello Spirito Santo nell’Annunciazione a Maria e nel Battesimo di Gesù.

Questa del Duomo di Milano, insomma, è una «classica» rappresentazione della Pentecoste, codificata nei secoli. Tanto che, ad esempio, sempre per restare a Milano, la ritroviamo pressoché identica nel mosaico della chiesa dei Quattro Evangelisti, realizzato da Consadori negli anni Cinquanta.

Simone Peterzano, invece, che fu maestro del Caravaggio, nella sua tela del 1580 nella chiesa di Sant’Eufemia ci dà un’immagine apparentemente simile, ma in realtà portatrice di un significativo arricchimento iconografico. Perché insieme a Maria sono presenti altre donne, fra le quali riconosciamo con certezza la Maddalena: un «ritratto», dunque, ancora più corretto, perché «inclusivo», della Chiesa che nasce con l’effusione dello Spirito nella Pentecoste.

Se a questo punto ci spostiamo nella chiesa di San Marco, scrigno di preziosi tesori artistici, in una cappella possiamo ammirare una «singolare» rappresentazione della Pentecoste, perché, sfruttando la volta, la scena viene rappresentata non frontalmente, come di consueto, ma con un ardito scorcio prospettico, con al centro la colomba dello Spirito Santo e i discepoli, una ventina, che guardano verso l’alto manifestando gioia e stupore, in piedi sulla cornice della cupola.

Un saggio di straordinaria bravura, attribuito al pittore cremasco Carlo Urbino, che il grande Morazzone riprenderà nel 1615 per la sua bellissima Pentecoste, oggi al Castello Sforzesco ma in origine al Palazzo dei Giurecosulti. Dove noi stessi che osserviamo, ci sentiamo coinvolti, anche emotivamente, nello straordinario evento pentecostale, bagnati dalla pioggia di fuoco dello Spirito.

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