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Il Rinascimento di Andrea Solario

Al Museo Poldi Pezzoli di Milano una mostra da non perdere, dedicata a uno dei pittori più celebrati nel primo ‘500, al di qua e al di là delle Alpi. Capace di unire nella sua pittura il colorismo veneziano con l’impronta leonardesca. E tra i suoi capolavori, la tenerissima Madonna col Bambino dal cuscino verde. Una vera seduzione del colore

di Luca FRIGERIO

13 Giugno 2025
Un ampio dettaglio della Madonna del cuscino verde di Andrea Solario (Louvre)

È da non perdere, la mostra di Andrea Solario al Museo Poldi Pezzoli a Milano, aperta fino al 30 giugno. La prima dedicata in Italia a questo maestro del Rinascimento lombardo. Un’occasione unica e straordinaria per vedere insieme tanti dipinti del grande pittore milanese, protagonista del primo Cinquecento, al di qua e al di là delle Alpi.

«Pittore e coloritore molto vago», aveva scritto di lui Vasari. Dove «vago», non sta per qualcosa di incerto e indefinito, ma afferma al contrario proprio la bellezza e la piacevolezza della pittura di Andrea Solario. Come ben sapevano i suoi contemporanei.

Nato attorno al 1470 in una famiglia di origini ticinesi dove l’arte era di casa (Guiniforte Solari fu ingegnere capo del Duomo di Milano e della Certosa di Pavia), Andrea poco più che ventenne, già influenzato dalla presenza di Leonardo a Milano, si trasferì a Venezia con il fratello Cristoforo, detto il Gobbo, considerato uno dei più grandi scultori dell’epoca. Qui poté studiare da vicino maestri come Giovanni Bellini, ma anche Antonello da Messina, Mantegna e Perugino, oltre a Dürer e ai fiamminghi, ben noti in Laguna. La splendida pala della Madonna col Bambino tra san Giuseppe e Simeone, ad esempio, realizzata nel 1495 per la chiesa di San Pietro in Murano rivela la grande capacità di Solario di mescolare il colorismo veneziano e il naturalismo nordico con l’impronta leonardesca. Firmandosi, orgogliosamente: «Andreas Mediolanensis».

Chiamato in Francia già nel 1507, vi portò il gusto del Rinascimento italiano dieci anni prima del trasferimento di Leonardo sulla Loira. I francesi, del resto, lo adoravano, come dimostra il bellissimo ritratto del governatore Charles d’Amboise, attribuito proprio al Solario.

Ma il suo vero capolavoro, o almeno quello che è oggi è più amato e che meglio sembra identificare la sua produzione artistica, è quella commovente, adorabile Madonna col Bambino, detta «del cuscino verde». Con Maria che offre il seno al piccolo Gesù che si tiene il piedino, mentre entrambi si guardano negli occhi in quel contatto così intimo e ravvicinato, di assoluta naturalezza e complicità.

Una tavola che si ispira alla Madonna Litta attribuita a Leonardo, certamente, e che tuttavia diventa altro ancora nelle mani sapienti di Andrea Solario. La seduzione del colore, il fascino della tenerezza.

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