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Eventi

Incontri ed eventi in Diocesi per il Giorno della memoria

Molte le iniziative per non dimenticare la tragedia dell'Olocausto, le vittime del nazifascismo, i deportati e gli internati nei lager. Gli appuntamenti a Campodolcino, all'Asteria, a Lecco, al Pime (a Busto Arsizio e a Milano) e online con "Città dell'uomo". La storia della famiglia Ulma, i film in prima serata su Tv2000 e un dossier di «Famiglia Cristiana»

23 Gennaio 2024

Molte sono le iniziative e le manifestazioni organizzate nella Diocesi di Milano in occasione della Giornata Internazionale della Memoria.

A Campodolcino commemorazione di don Luigi Re

Sabato 27 gennaio, alle 20.30, a Campodolcino, commemorazione di don Luigi Re, Giusto fra le Nazioni. Il sacerdote e la sua Casa Alpina di Motta negli anni bui dell’occupazione nazista saranno rievocati con una testimonianza di Franco Isman (vedi qui la locandina).

Asteria: “La banalità del male”

Fra questi eventi è in programma anche lo spettacolo teatrale «La banalità del male», di e con Paola Bigatto, tratto dall’omonimo saggio di Hannah Arendt. Sabato 27 gennaio alle ore 19.30 presso il teatro del Centro Asteria di Milano (piazza Francesco Carrara), con già 13 repliche sold-out, l’attrice Paola Bigatto trasformerà La banalità del male in una lezione, immaginando che Hannah Arendt, professoressa di filosofia politica all’università di Chicago nell’autunno del 1963, consegni ai suoi allievi i temi filosofici e le notizie storiche di cui è ricco il saggio. Per saperne di più leggi qui

«Il bene all’inferno», mostra all’Istituto Maria ausiliatrice di Lecco,

Riuscite a immaginare un luogo più lugubre di un lager? Un luogo dove sembrerebbe impossibile dar vita a gesti e parole che sanno di tenerezza, intimità, speranza? Ebbene: pure nei campi di concentramento nazisti, negli anni più bui del XX secolo, alcune donne e uomini non hanno smesso di innamorarsi, di palpitare l’uno per l’altra. Perfino quando uno era nazista e l’altra ebrea. Anche a costo di esporsi a tremendi rischi. Perché l’amore vince su tutto.
Muovendo da questa suggestione, le classi Quarta e Quinta del Liceo delle Scienze Umane (opzione economico-sociale) dell’Istituto Maria ausiliatrice di Lecco, sotto la supervisione dei professori Michelle Crippa e Gerolamo Fazzini, hanno realizzato un’originale mostra, dal titolo “Il bene all’inferno. Storie d’amore nei lager durante l’Olocausto”. Verrà inaugurata venerdì 26 gennaio, con un collegamento video degli studenti del triennio con la giornalista Francesca Paci della “Stampa”, autrice di “Un amore ad Auschwitz”. Resterà aperta al pubblico (in orario scolastico) fino al 7 febbraio.  
Per una visita virtuale clicca qui.

A Busto Arsizio, “Storia di Vera”

Il Pime, nella Casa di Busto Arsizio, sabato 27 gennaio propone alle ore 17 la lettura scenica dell’albo illustrato per bambini Storia di Vera di Gabriele Clima, a cura della compagnia teatrale La loggia di Marco. Una lettura scenica intervallata da musiche tradizionali ebraiche, momenti di emozione intensa ma anche di speranza. Un albo che ci aiuta a ricordare la nostra responsabilità di esseri umani: la capacità distruttiva che può toccare punti estremi, ma anche il nostro potenziale di umanità. A seguire, l’ufficio mondialità del Pime propone un laboratorio per i bambini; in contemporanea, alle ore 18, gli adulti sono invitati alla conferenza sulla Shoah, i giusti che salvarono gli ebrei dalla deportazione e la guerra di oggi a cura di Giorgio Bernardelli, responsabile editoriale di AsiaNews e “Mondo e Missione”. La serata si conclude con un’apericena ebraico-palestinese dalle ore 19 e preghiera per la pace (costo dell’aperitivo: 10 € adulti, 5 € bambini). Per informazioni leggi qui

Fiano al Pime

Sempre il Pime, giovedì 1 febbraio, alle 18, presso la Sala Girardi a Milano (via Monte Rosa, 81) Emanuele Fiano, figlio di Nedo e autore del libro Sempre con me. Le lezioni della Shoa, racconta la storia di suo padre e di altri familiari e amici deportati, ricavandone preziose lezioni. Angelica Calò Livnè condivide la coinvolgente vicenda della propria famiglia dalla Shoah ai nostri giorni. Ingresso libero, prenotazione consigliata

Internati e partigiani, “Città dell’uomo”

“La Città dell’uomo”, con la partecipazione di Raccolte Storiche (Università Cattolica, sede di Brescia) promuove un incontro on-line martedì 30 gennaio, ore 18, su storie di internati militari e di donne partigiane, in occasione della presentazione dei libri (editi da Scholé, Brescia 2023) di: L. Monchieri, Diario della prigionia (1943-1945); L. Tridenti, Gli altri erano camerati, noi ci sentivamo fratelli.

Rientrato alla fine della guerra dai campi di concentramento tedeschi, il giovane bresciano Lino Monchieri (1922-2001), impegnato presso l’Editrice La Scuola, conobbe la vicentina Lina Tridenti, staffetta partigiana nota come “la piccola dei Berici”, in occasione di un convegno magistrale svoltosi ad Assisi nell’agosto 1946. Fu amore a prima vista, conclusosi con le nozze nel giugno 1948. Due storie straordinarie e convergenti per purezza d’ideali, passione civile, impegno per un’Italia libera e antifascista. Il Diario della prigionia di Lino è fra i più importanti della memorialistica degli Internati Militari Italiani (IMI). Il volume della coniuge Lina (ha compiuto cento anni nel dicembre 1923!) raccoglie gli scritti sulla sua esperienza partigiana. Entrambi hanno dedicato la loro vita alla scuola e all’educazione: Lino, da semplice maestro, conseguì, passo dopo passo, il grado di Ispettore scolastico, rivelandosi anche apprezzato scrittore di narrativa per ragazzi; pure Lina fu insegnante, prima nelle elementari, poi alle medie, segnalandosi altresì per un’intensa attività editoriale. La presentazione prevede, in particolare, gli interventi di Paolo Corsini e delle curatrici dei testi.

Per partecipare via Zoom occorre registrarsi entro il 29 gennaio al seguente link: https://forms.gle/75C9et8h9tucMhbj7 

Due eventi sul libro che racconta la Famiglia Ulma

24 marzo 1944. In un villaggio della Polonia, Markowa, viene sterminata un’intera famiglia: Józef e Wiktoria, con i loro bambini Stasia, Basia, Władziu, Franio, Antoś, Marysia Ulma e un piccolo ancora nel grembo della mamma. Nove persone soppresse perché “colpevoli”, secondo i nazisti, di avere nascosto nella loro casa otto ebrei, delle famiglie Goldman, Grünfeld e Didner, uccisi con loro nello stesso giorno.
È la storia della famiglia Ulma, Giusti tra le nazioni, l’onore più grande che lo Stato d’Israele concede ai non ebrei, e Beati per la Chiesa cattolica perché riconosciuti come martiri. Hanno scelto di proteggere la vita con la vita, un gesto d’amore grazie al quale sono conosciuti come i “samaritani di Markowa”.

Il libro Uccisero anche i bambini. Gli Ulma, la famiglia martire che aiutò gli ebrei di Paweł Rytel-Adrianik e Manuela Tulli (Ares 176 pagine, 18,50 euro, ora in una nuova edizione aggiornata e ampliata con una lettera di papa Francesco) intreccia la vicenda degli Ulma con quella della Seconda guerra mondiale e della persecuzione degli ebrei. Molti di loro vennero sterminati nei campi di concentramento, altri fucilati nei ghetti. Ma alcuni morirono a casa delle persone che avevano deciso di non voltarsi dall’altra parte, aiutandoli anche al costo di perdere la propria vita. È anche la storia della “guerra insensata”, come spesso dice papa Francesco, che produce orrori e dolore dei quali l’umanità sembra talvolta non conservare memoria.
In occasione della Giornata della Memoria due Centri culturali della Diocesi ospiteranno la presentazione del libro, alla presenza di don Paweł Rytel-Adrianik:
venerdì 26 gennaio, alle 21 presso il Centro parrocchiale di via Arese 18 a Seveso, ospiti dell’Associazione don Mezzera e con il patrocinio della Città di Seveso (locandina);
sabato 27 gennaio, alle 15.30, presso il Centro Culturale Pertini (Auditorium Falcone e Borsellino – Largo Don Giussani) a Cinisello Balsamo, in collaborazione con il Comune e con il Centro Culturale Cara Beltà (locandina): vedi qui un video di presentazione.

Tv2000, film in prima serata

Nella settimana in cui ricorre la Giornata della Memoria, Tv2000 propone in prima serata alcuni grandi film per non dimenticare e riflettere.
Giovedì 25 gennaio La verità negata di Mick Jackson. Dopo la pubblicazione nel Regno Unito del suo libro, l’accademica Deborah Lipstadt viene citata in giudizio da un autore di testi sulla Seconda guerra mondiale, da lei accusato di negazionismo riguardo alla Shoah: si trova così non solo a dover difendere se stessa, ma anche a dover provare che la persecuzione degli ebrei da parte del regime nazista non è un’invenzione.
Venerdì 26 gennaio Il figlio di Saul di László Nemes, pellicola importante e pluripremiata. Due giorni nella vita di Saul Auslander, prigioniero ungherese che lavora in un “Sonderkommando”, un commando speciale collegato a uno dei forni crematori di Auschwitz. 
Sabato 27 gennaio Il diario di AnnaFrank del regista Hans Steinbichler. 
Qui le info sulla programmazione di Tv2000

Famiglia Cristiana: «Auschwitz può ancora ripetersi»

«La macchina dello Sterminio è un unicum di tutti i tempi e non andrebbe mai accostata ad altre tragedie dell’umanità perché si rischia di sminuirla. Ma Auschwitz è anche un paradigma della storia, un insegnamento perverso. Ci ha dimostrato che ciò che si riteneva impossibile è diventato possibile». Famiglia Cristiana dedica un ampio dossier in occasione del giorno della Memoria. Tra i contributi un’intervista allo storico Massimo Bucciantini, studioso di Primo Levi e direttore della rassegna «Le parole di Hurbinek». «Non dobbiamo nemmeno commettere l’errore di attribuire lo sterminio solo a Hitler e ai suoi accoliti, ai vari Heydrich, Eichmann e via dicendo. Levi diceva che tutto è stato reso possibile dalle infinite, contigue sfumature della zona grigia, che ruotava intorno a questi individui malvagi. Una categoria umana – nelle sue tonalità di grigio – quasi universale. E in questa tonalità ci siamo anche noi, a parte i santi e i malvagi. Di conseguenza, se il male potenziale è dentro di noi, quel che è accaduto 80 anni fa è riproponibile nel presente e nel futuro». Nel dossier, tra i vari contributi, anche l’incontro tra le nipoti del proprietario dell’Hotel Meina, teatro dell’eccidio del 1943, e di uno dei carnefici, la drammatica testimonianza di Josef Lewkowicz, sopravvissuto a sei campi di concentramento, e il viaggio di un gruppo di studenti nei luoghi della memoria.