Share

In libreria

La “Via Crucis” di Mazzolari per l’uomo di oggi

In occasione del 50° anniversario della morte, l'Editrice Monti pubblica la "Via Crucis del povero" scritta nel 1939 da don Primo, accompagnata dalle opere artistiche di Vittorio Sedini. -

Giovanni CONTE Redazione

20 Febbraio 2009

Vittorio Sedini, è un illustratore che ama disegnare per i bambini. Sue le tavole che rallegrano molti libri dell’Editrice Monti. Come i contributi di mons. Pierangelo Sequeri e del professor Domenico Montalto evidenziano, Sedini è anche un interessante esponente dell’arte contemporanea italiana «Con una "misura" tutta italiana, che evoca un rigore di visione rinascimentale, Sedini – autore meditativo e fine, per nulla incline alle convenzioni culturali e ai vani protagonismi – ha occupato il campo ottico di questi supporti con un variegato corpus di icone cruciformi nate da una ricerca ad hoc», scrive Domenico Montalto. «L’intera narrazione di Sedini», sottolinea Pierangelo Sequiri, «lascia apparire la prodigiosa ambivalenza dell’immagine profetica amata da Gesù, restituita alla speranza di tutti gli oppressi dagli acuminati contrappunti della meditazione di Don Primo Mazzolari. La pietra scartata, disprezzata, rigettata, mostrerà potenza rigeneratrice». Una via crucis "classica", per l’utilizzo liturgico dei fedeli, ma al contempo artistica e moderna. Vittorio Sedini, è un illustratore che ama disegnare per i bambini. Sue le tavole che rallegrano molti libri dell’Editrice Monti. Come i contributi di mons. Pierangelo Sequeri e del professor Domenico Montalto evidenziano, Sedini è anche un interessante esponente dell’arte contemporanea italiana «Con una "misura" tutta italiana, che evoca un rigore di visione rinascimentale, Sedini – autore meditativo e fine, per nulla incline alle convenzioni culturali e ai vani protagonismi – ha occupato il campo ottico di questi supporti con un variegato corpus di icone cruciformi nate da una ricerca ad hoc», scrive Domenico Montalto. «L’intera narrazione di Sedini», sottolinea Pierangelo Sequiri, «lascia apparire la prodigiosa ambivalenza dell’immagine profetica amata da Gesù, restituita alla speranza di tutti gli oppressi dagli acuminati contrappunti della meditazione di Don Primo Mazzolari. La pietra scartata, disprezzata, rigettata, mostrerà potenza rigeneratrice». Una via crucis "classica", per l’utilizzo liturgico dei fedeli, ma al contempo artistica e moderna. Profeta del Novecento Don Primo Mazzolari (Cremona 1890 – Bozzolo 1959) fu sacerdote carismatico e profetico. Le sue idee, esposte in numerose opere, anticipano, a volte di decenni, alcune delle grandi svolte dottrinarie e pastorali del Concilio Vaticano II. Per i suoi numerosi scritti provocatori gli venne temporaneamente proibito dalla gerarchia cattolica di predicare fuori dalla sua diocesi, guadagnandosi così la fama di prete scomodo e di frontiera. Sul piano politico i suoi atteggiamenti e la sua predicazione espressero una decisa opposizione al fascismo e ad ogni forma di ingiustizia e di violenza (nascose e salvò, durante la guerra, numerosi ebrei e antifascisti, come, dopo di essa, anche alcune persone coinvolte nel fascismo ingiustamente perseguitate).VIA CRUCIS Primo Mazzolari – Vittorio SediniEditrice Monti(48 pagine, 3 euro)