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Borromeo, Monti, Nazari di Calabiana e Schuster intrattengono lunga consuetudine con la riva destra dell'Adda, villeggiando a Groppello, Trezzo, Cornate e Imbersago

Cristian Bonomi

L'Adda-e-la-porpora

Gli Arcivescovi milanesi hanno lunga consuetudine con le rive dell’Adda. A Groppello di Cassano, sulla costa tra fiume e canale Martesana, i Cardinali ambrosiani tengono infatti villeggiatura presso la Villa Arcivescovile oggi proprietà della locale parrocchia di San Bartolomeo. Lungo l’Adda, si ricreano qui San Carlo Borromeo; Cesare Monti, fautore nella vicina Concesa del santuario carmelitano alla «Divina Maternità»; il conciliatorista Luigi Nazari di Calabiana, sepolto a Groppello dal 1893 fino alla traslazione nel Duomo milanese. Poco più a nord, il beato Andrea Carlo Ferrari soggiorna a Trezzo sull’Adda, ospite di mons. Giuseppe Grisetti; e, in Cornate d’Adda, già il reggente Carlo Caccia Dominioni trascorre sul fiume il suo ultimo tempo. La consuetudine dei Cardinali con l’Adda è tale che, nella tenuta di Groppello, Monti affida ai celebri Fiamminghini il decoro pittorico di un secentesco oratorio dedicato a Sant’Antonio da Padova; radunando inoltre presso la villa molte delle opere convenute poi entro la Quadreria Arcivescovile. Con umile gesto, solo in data 16 luglio 1952 il beato Alfredo Ildefonso Schuster cede il secolare palazzo di Groppello alla parrocchia, retta allora da don Luigi Penati. Devoluto a varia opera di carità, l’edificio oggi dismesso conserva architetture ancora leggibili: il vasto piano nobile, l’intima cappella ottocentesca e i giardini a contorno. L’Archivio Storico Diocesano di Milano offre alla consultazione documenti numerosi circa gli ampi e oculati possessi della mensa arcivescovile presso Groppello, dove i Cardinali giungevano dal naviglio Martesana specie in settembre. A quest’uso, il beato Schuster preferisce lungo l’Adda un ritiro più raccolto, eleggendo a propria occasionale villeggiatura il santuario mariano di Imbersago. Qui, dove la Vergine Maria apparve il 9 maggio 1617, il cardinale benedettino alloggiava nella modesta camera che gli è intitolata.

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