Il primo treno che entra in Vaticano attraverso le mura leonine durante il Giubileo straordinario del 1933 di Pio XI e il film di Vittorio De Sica La porta del cielo del 1945, pellicola clandestina della Santa Sede nella Roma occupata dai nazisti; il viaggio a bordo di un convoglio ferroviario a Loreto e Assisi di Giovanni XIII nel 1962 e la Giornata del Ferroviere del 1979 con Giovanni Paolo II. Sono solo alcuni dei temi affrontati nel libro Desiderio di Roma che è stato presentato giovedì 4 dicembre a Roma all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede durante il convegno di studi «Pellegrini cattolici e trasporti ferroviari tra media e cultura visuale». Il volume, pubblicato da il Mulino, e curato da Dario Edoardo Viganò, sacerdote ambrosiano, e Gianluca della Maggiore, è frutto di un progetto promosso dalla Fondazione MAC – Memorie audiovisive del Cattolicesimo – in collaborazione con la Fondazione FS Italiane.
Come hanno influito il trasporto ferroviario e la comunicazione di massa sul modo di intendere e interpretare l’evento dei giubilei da parte del papato? E come è cambiato di conseguenza l’approccio dei fedeli al pellegrinaggio verso Roma e alle modalità concrete di vivere e pensare l’Anno Santo? Sono due delle domande alle quali rispondono i saggi contenuti nel libro che scandaglia il binomio tra trasporto ferroviario e cultura visuale.

Frutto di un progetto di ricerca che ha promosso una mappatura delle fonti fotografiche e audiovisive sul rapporto tra il trasporto ferroviario e i giubilei ordinari e straordinari della Chiesa cattolica, il volume – in libreria e negli store online a partire da oggi – rilegge la storia degli eventi giubilari otto-novecenteschi attraverso un’inedita prospettiva d’analisi, che chiama in causa l’intreccio tra i mezzi di trasporto su rotaia e i mezzi di comunicazione di massa.
«Il progetto Desiderio di Roma – ha detto il presidente della Fondazione MAC, Dario Edoardo Viganò – ha voluto fornire un primo inquadramento rispetto a una questione che interroga la storia, la teologia e la comunicazione: in che modo il mezzo ferroviario e le reti mediali hanno modificato le forme di intendere e interpretare, da parte del papato, l’evento giubilare nella nuova cultura forgiata dai media di massa? Il treno, in questo contesto, non è solo mezzo di trasporto. È luogo di soglia, di comunità provvisoria, di ritualità condivisa. È simbolo mobile di una Chiesa che si mette in cammino, che si fa prossima, che attraversa la modernità senza smarrire la propria vocazione universale».

Gli interventi all’interno del volume di storici, sociologi, esperti di semiotica e cinematografia, ciascuno costruito a partire da una fotografia o da una sequenza filmata, offrono una lettura tematica e interpretativa di alcuni snodi significativi della storia dei pellegrinaggi ferroviari verso Roma.
«Dalla metà dell’Ottocento in poi il treno ha agevolato gli scambi e le comunicazioni, mutando la società, l’economia, la politica, ma anche l’esercizio della spiritualità. La storia ferroviaria – ha dichiarato Luigi Cantamessa, Direttore generale di Fondazione FS Italiane – narra di pontefici lungimiranti che vedono nelle strade ferrate un’occasione irrinunciabile di pellegrinaggi e di treni speciali durante gli anni giubilari, per raggiungere le Porte Sante delle basiliche maggiori di Roma e dei più rilevanti luoghi di culto europei. Un’eredità importante per la storia dell’uomo e per la cultura ferroviaria, documentata da cinegiornali, fotografie e periodici conservati negli Archivi della Fondazione FS Italiane».
Le fonti analizzate – cinegiornali, documentari, fotografie, film amatoriali – raccontano non solo la logistica dei Giubilei, ma la costruzione di un immaginario cattolico globale, intrecciato con le strategie comunicative del papato e con le dinamiche sociali e politiche del Novecento. Tutti questi documenti sono reperibili gratuitamente sul sito della Fondazione MAC all’interno della Digital Library.




