«Cristo è tutto per noi». Questo il motto con il quale i dodici candidati diocesani hanno deciso di farsi accompagnare all’ordinazione diaconale, sabato 4 ottobre nel Duomo di Milano, e poi a quella sacerdotale il prossimo 13 giugno.
Già nel motto, tratto dal De Virginitate di Ambrogio, i futuri preti hanno voluto sottolineare il forte legame che li unisce alla Chiesa ambrosiana attraverso le significative parole del suo copatrono. Parole che racchiudono l’essenza della vita cristiana di ogni battezzato. Le riprenderà più volte anche l’arcivescovo Mario Delpini nel corso della solenne cerimonia di ordinazione, che avrà inizio alle 9, alla presenza delle famiglie e degli amici dei candidati, oltre che degli educatori che li hanno accompagnati in questi anni di Seminario: diretta su www.chiesadimilano.it e youtube.com/chiesadimilano. Oltre ai diocesani, saranno ordinati sette seminaristi del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) e un candidato dei Missionari dello Spirito Santo.
Come consuetudine, gli ormai prossimi diaconi si stanno preparando a questo importante passo vivendo gli Esercizi spirituali, quest’anno predicati da don Paolo Alliata, presso la casa dei padri Passionisti di Caravate fino a venerdì 3 ottobre, quando torneranno in Seminario per il giuramento di fedeltà alla Chiesa davanti a tutta la comunità di Venegono.
«La centralità, o meglio, la totalità di Cristo per la nostra vita – spiegano nella loro presentazione – è diventata sempre più evidente nel cammino di discernimento e vuole essere per noi radice e impegno: radice perché riconosciamo che Cristo è il fondamento della nostra vocazione e della nostra vita; impegno perché desideriamo testimoniare al mondo che Cristo è origine, senso e fine dell’uomo».

L’immagine
Anche l’immagine scelta per il tableau affisso in ogni parrocchia della Diocesi per invitare le comunità alla preghiera per i diaconi (vedi qui), esprime bene questo concetto, richiamando ancora una volta l’appartenenza alla Chiesa ambrosiana. È un particolare della vetrata dell’abside del Duomo, la “rasa”, ovvero la figura del sole centrale, il Sol Iustitiae. Esso simboleggia Cristo, colui che è venuto a illuminare le genti e, di nuovo, al suo ritorno ricapitolerà in sé tutta la storia. Da secoli i diaconi e i sacerdoti ambrosiani vengono ordinati davanti a questa suggestiva immagine che invita a guardare al Signore per poi risplendere della sua luce nel mondo. E così sarà per questi giovani, nati tra il 1990 e il 2001 e provenienti dalle diverse zone della Diocesi, in particolare da quella di Varese.
Storie diverse
Alle loro spalle hanno percorsi di studio differenti: c’è chi è entrato in Seminario subito dopo il diploma e chi invece ha iniziato e poi interrotto l’università, oppure si è laureato durante gli anni di Seminario.
Alcuni ormai prossimi diaconi, con una laurea in tasca, erano già ben inseriti nel mondo lavorativo, ma poi un evento, un incontro ha all’improvviso scombussolato la loro vita, facendole prendere un’altra direzione.
Significativa per alcuni è stata l’esperienza missionaria, durante l’estate, in Bolivia o in Cambogia. Per altri la vocazione è stata plasmata da una qualche forma di servizio in parrocchia o come educatore dei giovani.
Così diversi per età, carattere ed esperienze, i dodici candidati hanno fatto della comunione tra loro il punto di forza per camminare insieme sulla strada che, tra pochi mesi, li condurrà al sacerdozio e poi a spendersi alla sequela di Gesù nelle nostre comunità.







