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Milano

Rosa Camuna a Colmegna e Pezzoli

Il principale riconoscimento regionale consegnato a don Virginio per l’attività della Fondazione Son a favore di famiglie con figli portatori di disabilità e a don Chino per il suo impegno sui fronti della tossicodipendenza e dell’Aids. Menzione all’Ordine di Malta

30 Maggio 2025
Don Virginio Colmegna durante la premiazione. A sinistra don Chino Pezzoli

«Sacerdoti e uomini sempre in prima linea per sostenere i più deboli e i più fragili»: con queste parole, in una cerimonia svoltasi a Palazzo Lombardia il 29 maggio (giorno della Festa della regione), il governatore Attilio Fontana ha consegnato a don Virginio Colmegna e don Chino Pezzoli il Premio Rosa Camuna 2025, principale riconoscimento regionale. Un’edizione con uno sguardo particolarmente rivolto ai giovani, al sociale e al welfare.

Colmegna: «Riconoscimento alla cultura dell’accoglienza»

«Questo premio, così importante, lo intendo come un tributo alla cultura dell’accoglienza, un impegno al quale ho dedicato la mia vita stando costantemente al fianco di poveri ed emarginati, persone senza dimora, minori in condizioni di disagio, sofferenti psichici, immigrati, profughi e rom», ha detto don Colmegna ricevendo il riconoscimento.

Questa la motivazione: «Impegno e senso di responsabilità caratterizzano l’operato di tutta la sua vita e l’attività della Fondazione Son, Fondazione Speranza Oltre Noi Onlus avviata nel 2017. Una realtà unica nel suo genere che si prende cura quotidianamente di molte famiglie con figli portatori di disabilità, dando una casa dove abitare e sperimentare una vita in autonomia pur rimanendo in un contesto familiare, circondati da un sistema di relazioni con il quartiere e il territorio di riferimento».

Don Chino Pezzoli commenta il riconoscimento. A destra don Virginio Colmegna

Pezzoli: «Un attestato al mio impegno nel sociale»

«Ricevere il premio Rosa Camuna per me è un grande onore: il prestigioso riconoscimento che Regione Lombardia ha voluto assegnarmi è un attestato al mio impegno nel sociale, sin da quando ho fondato la Comunità Promozione Umana, negli anni Ottanta, a sostegno dei tossicodipendenti, minori in difficoltà e ammalati di Aids», ha detto invece don Pezzoli.

Nella motivazione Pozzoli viene definito «sacerdote e uomo di grande fede, ma anche uno scrittore e un imprenditore animato in ogni sua azione dall’amore per il prossimo e da un profondo sentimento di vicinanza ai giovani». La Rosa Camuna gli è stata assegnata perché «ha aiutato migliaia di ragazzi con problemi di dipendenza insegnandogli un lavoro e supportandoli nel reinserirsi nella vita quotidiana, offrendo un aiuto concreto oltre ad un profondo conforto psicologico e spirituale».

Insieme alla Rosa Camuna sono state assegnate anche le menzioni del Consiglio regionale, una delle quali è andata alla Delegazione lombarda dell’Ordine di Malta, ordine religioso cavalleresco cattolico presente in 120 Paesi del mondo, dal 1113, anno della sua fondazione, attivo in Lombardia e premiato per la sua «lunga storia di generosità e di impegno concreto rivolto alle persone più fragili, per le quali i medici e i volontari delle sezioni si sono prodigati nell’assistenza diretta, nel sostegno economico e nella fornitura di servizi indispensabili. L’Ordine di Malta continua a rappresentare un punto di riferimento per chi vive situazioni di difficoltà in Lombardia».