Non poteva non arrivare la domanda sul nuovo Papa. E infatti i giornalisti, riuniti in Università Cattolica per il tradizionale incontro tra l’Arcivescovo e i comunicatori, hanno accolto monsignor Delpini proprio chiedendogli di dire una parola sull’elezione di Leone XIV, con il quale, dopo la morte di Francesco, la Chiesa riparte.
«Il Papa – ha risposto mons. Delpini – ha detto che noi riprendiamo il cammino con la certezza che Gesù è risorto e in effetti la prima parola di Gesù risorto è: “Sia pace a voi”. Leone XIV ha chiesto pace per noi, pace per tutti, una pace disarmata e disarmante. È un percorso promettente, anche se impegnativo. Io confido che la Chiesa si unisca in questo cammino per seminare speranza e soprattutto speranza di pace».
Mons. Delpini ha anche preso in qualche modo le distanze dal rumore che, come ci si poteva aspettare, ha accompagnato un evento epocale come l’elezione di un Papa: «Mi sono chiesto che cosa il Signore abbia detto a questo Papa, più che pensare a cosa tutto il mondo ha detto su di lui. Mi pare che il Signore abbia detto a questo Papa una parola come quella che Gesù disse ai suoi discepoli: “Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura”. Penso che l’augurio migliore da fare a papa Leone XIV sia proprio quello di vedere i campi che già biondeggiano per la mietitura, di vedere, cioè, che la scena del mondo non è dominata dallo spavento e dall’angoscia, ma dall’avvicinarsi del regno di Dio».
Sul fatto che Robert Francis Prevost sia il primo Papa statunitense, mons Delpini ha detto: «Un agostiniano è sempre al di sopra dei confini del Paese in cui è nato, quindi questo non è un Papa solo statunitense. Credo tra l’altro che sia stato più a lungo nel resto del mondo che negli Stati Uniti». In effetti papa Leone si è definito «figlio di Agostino», un santo che ha un legame forte con la città di Milano. Potrebbe essere questa una buona “scusa” per una visita alla dicoesi nel prossimo futuro? «Sant’Agostino è stato battezzato qui, da Sant’Ambrogio, e certamente gli agostiniani sono una presenza significativa nella nostra diocesi, nella parrocchia di Santa Rita, che in passato il superiore generale Prevost naturalmente ha visitato più volte. Vedremo se tornerà a trovarci a breve o se andremo prima noi da lui», conclude l’Arcivescovo.




