«Mi sembra che questa espressione – “buona Pasqua” – sia troppo banale per essere un vero augurio». È in qualche modo “spiazzante” l’esordio dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel suo videomessaggio augurale ai fedeli ambrosiani.
«Sembra quasi di dire “buone vacanze”, “buon appetito”, come augurare di passare una bella giornata… Ma la Pasqua non può essere banalizzata». Ecco allora che l’Arcivescovo ricorre alla formula greca dei «nostri fratelli d’Oriente»: «Christòs Anèsti, cioè Gesù è risorto. Noi crediamo che Gesù è risorto e perciò diventa la nostra Pasqua».
Ancora, «forse più espressiva è la lingua inglese, dove si dice Happy Easter»: «L’augurio che viene dalla risurrezione di Gesù è una gioia piena, profonda. Quindi possiamo affrontare la tristezza della vita con la nostra felicità, perché abbiamo una relazione con Gesù, il nostro Signore».
Infine, «più espressiva forse è anche la lingua spagnola, che dice Buenas Pascuas». Come a dire che «non c’è solo un giorno, ma che ogni giorno può essere Pasqua, come Dio è il Signore di ogni giorno».




