Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/consiglio-pastorale-diocesano-donne-e-uomini-di-buona-volonta-per-creare-vie-nuove-per-la-chiesa-2829677.html
Percorsi ecclesiali

La Diocesi nel Cammino sinodale

Sirio 8 - 14 dicembre 2025
Radio Marconi cultura
Share

Seveso

Consiglio pastorale diocesano: donne e uomini di buona volontà per creare vie nuove per la Chiesa

Nell’ultima sessione l’organismo ha lavorato sulla Fase Profetica del Cammino sinodale, stilando un documento dedicato alla formazione comunitaria e alla corresponsabilità, approvato all’unanimità in un clima di docile ascolto dello Spirito

di Lorena CASTELLI CESARINModeratrice della sessione e membro della giunta Cpd

3 Marzo 2025

Impegnativa seduta del Consiglio pastorale diocesano nelle giornate di sabato 22 e domenica 23 febbraio. Il Consiglio aveva il mandato di predisporre un proprio documento per la Fase Profetica del Cammino sinodale della Chiesa in Italia. La Fase Profetica – 2024-25, dedicata al Proporre e al Deliberare – è la terza e ultima del Cammino sinodale, dopo la prima (Narrativa, dedicata all’Ascolto, 2021-23) e la seconda (Sapienziale, dedicata alla Lettura spirituale e al Discernimento, 2023-24).

Le schede tematiche, strumento di lavoro consegnate dalla Cei alle diocesi per la Fase Profetica, frutto del discernimento precedente, sono 17, divise in tre traiettorie: la prima riguarda il rinnovamento, la seconda la formazione, la terza la corresponsabilità nella missione. Ogni diocesi ne poteva scegliere alcune. La Diocesi di Milano ha scelto di lavorare sulla scheda 7 della seconda sezione, concernente «la formazione sinodale comunitaria» e la scheda 12 della sezione tre sulla «corresponsabilità, le forme sinodali di guida di comunità».

Nei giorni precedenti erano già pervenuti ai consiglieri i contributi delle Assemblee sinodali decanali, della Consulta diocesana della Chiesa dalle Genti, della Vita consacrata, del Coordinamento delle Associazioni e Movimenti.

La commissione preparatoria, che ha lavorato con l’apporto fondamentale dell’Équipe sinodale diocesana, ha scelto di individuare due momenti di incontro: il sabato pomeriggio con lavoro di gruppo (9 formati da una decina di consiglieri) con un facilitatore e il metodo della Conversazione nello Spirito, per individuare le scelte possibili e prioritarie. Un secondo momento serale per riprendere il risultato ottenuto, proponendo indicazioni concrete sia a livello di Chiesa locale, sia a livello di raggruppamenti di Chiese (nazionale e/o regionale), utilizzando uno schema a domande aperte sulle scelte rilevanti, le modalità di attuazione, le risorse, le resistenze possibili, gli uffici a cui far pervenire o affidare le proposte, indicando anche esperienze positive già in atto, utili anche per altre Chiese locali.

Il frutto del lavoro dei due momenti è stato poi assemblato, schematizzato e presentato all’assemblea plenaria nella mattinata di domenica. Prima degli interventi dei consiglieri si è lasciato un tempo di 20 minuti per la riflessione e la preghiera personale perché ciascuno potesse ascoltare dallo Spirito eventuali suggerimenti, modifiche, privilegiando l’ascolto interiore all’esercizio intellettuale. Predisposto il documento finale, si è passati alla votazione: sia per la scheda 7, sia per la scheda 12 c’è stata l’unanimità dei voti dei consiglieri presenti.

Fin qui la cronaca, che sarebbe però parziale se non si mettesse in luce anche “l’anima” dell’incontro che è stata invece una parte essenziale: il credere alla presenza dello Spirito Santo che, per il mutuo, continuo e rinnovato ascolto tra i consiglieri, ha trovato “dimora” nei gruppi di lavoro.

Pur con multiformi sfumature, noi tutti consiglieri avevamo la consapevolezza di essere lì presenti per fare un servizio alla Chiesa e tutti con serenità abbiamo lavorato in maniera serrata, con la coscienza che ogni contributo, ogni parola scelta – ricca dell’esperienza individuale, ma anche frutto dell’ascolto reciproco, fosse importante – per edificare la Chiesa.

L’Arcivescovo, intervenendo al termine, ci ha ringraziato per l’impegno e ci ha assicurato che tutto il lavoro consegnato verrà preso in considerazione. Ci ha detto che naturalmente la Chiesa non si trasforma solo con un documento, ma con uomini e donne di buona volontà, docili allo Spirito, che lasciandosi provocare da una situazione siano capaci di creare vie nuove.