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Appello

Export di armi, le associazioni cattoliche al Parlamento: «Non modificare la legge 185/90»

I presidenti di Acli, Agesci, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica Italiana, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi Italia: «Decisione gravissima, cambiare la legge vuol dire affossarla»

10 Febbraio 2025

«Non modificate la legge 185/90 che regola l’export di armi italiane. Modificarla vuol dire affossarla!”: è l’appello dei presidenti di Agesci, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica Italiana, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi Italia, che rilanciano l’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo ai parlamentari «Basta favori ai mercanti di armi! Fermiamo lo svuotamento della Legge 185/90».

«Signori Deputati e Senatori, vi chiediamo, vi supplichiamo, non svuotate la legge 185/90 nel suo profondo significato. Vi chiediamo di ricordare e custodire il lavoro della società civile che ha portato all’approvazione di questa legge che attua i principi costituzionali. Ve lo chiediamo in nome della comune umanità che ripudia la guerra – dichiarano -. Da tempo chiediamo di non stravolgere la legge 185 che regola l’export delle armi italiane. Proprio l’anno scorso in questi giorni eravamo a Roma per ricordare “L’impegno dei cattolici a favore della legge 185/90. Un appello alla coscienza dei Parlamentari contro il falso realismo della guerra”. La legge 185 del 1990, che regola l’esportazione di armi, è una grande conquista della società civile italiana che ha visto parte dell’associazionismo cristiano impegnato in prima fila nella campagna Contro i mercanti di morte».

L’appello lanciato per quella mobilitazione partiva da un «realistico dato di fatto»: le «armi italiane uccidono in tutto il mondo». La legge 185 aveva permesso, per esempio, di interrompere, dal 2019 al maggio 2023, la partenza dall’Italia di migliaia di missili e bombe destinate a essere usate nel conflitto nello Yemen. «Il disegno di legge che oggi state discutendo intende: limitare l’applicazione dei divieti sulle esportazioni di armamenti; ridurre al minimo l’informazione al Parlamento e alla società civile; e, soprattutto, limitare le informazioni contenute dalla Relazione governativa annuale, cancellando la documentazione riguardo alle operazioni svolte dagli istituti di credito circa l’import e l’export di armi e dei sistemi militari italiani – ricordano le associazioni e i movimenti cattolici -. Tali modifiche svuotano il contenuto della legge 185. Sarebbe una decisione gravissima».

di Agensir