La Messa per il Giubileo diocesano dei malati e degli operatori sanitari sarà preceduta, alle 10, dalla meditazione del Rosario con i Misteri della Gioia. Guiderà la preghiera mariana Cesare Bidinotto, diacono permanente dal 2 ottobre 2005, da sempre impegnato nel Presidio ospedaliero Corberi, dedicato alla riabilitazione neuropsichiatrica di moltissimi malati che vivono lì praticamente dalla nascita.

Abbattere i muri e permettere l’incontro
«Sono stato all’interno di questa realtà tranne per gli ultimi tre anni, quando non potevo entrare a causa del Covid, quindi ero nella parrocchia di San Francesco a Limbiate; grazie a Dio, però, ci sono tornato di recente – precisa -. Fin dal mio arrivo il mio compito è stato quello di seguire le indicazioni del cardinale Dionigi Tettamanzi e dei suoi successori: buttare giù i muri di questa realtà e fare in modo che ci sia un collegamento con la città».
In questi vent’anni ha così cercato di favorire l’incontro tra gli ospiti e i seminaristi in tirocinio pastorale, ma anche con gli studenti delle scuole e i corsisti che seguivano la formazione della Pastorale sanitaria: in questo è stato sostenuto dai vari Arcivescovi e dai responsabili del Servizio diocesano per la Pastorale della Salute.
Un “santuario vivente”
Il Corberi «è un’area immensa, quasi una città nella città; con i lavori del Pnrr si estenderà ancora, con la costruzione di un ospedale di comunità». Soprattutto è un “santuario vivente”, come lo definì Tettamanzi, dove si vive in maniera intensa, quasi inattesa, la preghiera d’intercessione: «Ho cercato di fare in modo che queste persone avessero anche loro una dignità e soprattutto sentissero l’appartenenza alla Chiesa. Sono malati invisibili, che nessuno conosce, e sono persone che pregano: per gli altri malati, ma anche per le monache di clausura, che mi chiedono di aiutarle nella preghiera per casi particolari», descrive il diacono. Fisicamente non saranno con lui in Duomo, ma li porterà nel suo cuore.

La preghiera a fondamento della vita
Le meditazioni del Rosario sono state scritte da Bidinotto insieme alla moglie Cristina, che sta affrontando le cure per un tumore e leggerà le intenzioni per ogni decina alternandosi, nella preghiera, con un ministro straordinario della Comunione eucaristica.
Conclude il diacono: «La preghiera è il fondamento della mia vita: se non prego, sono un cadavere che cammina. Prego con mia moglie, ma anche per far innamorare della persona viva di Gesù le persone che incontro».




