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Sirio 8 - 14 dicembre 2025
Radio Marconi cultura
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Roma

Radio Vaticana e quelle immagini mai “girate”

Giovedì 28 novembre un convegno all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede fa luce sui retroscena dell’inaugurazione dell’emittente: grandi player mondiali erano interessati a filmare l’evento, ma Pio XI voleva che fosse un’esclusiva dell’Istituto Luce, che però non si era ancora “convertito” al sonoro

26 Novembre 2024

«Guglielmo Marconi: Radio Vaticana e i primi film sonori di Pio XI»: questo il titolo del convegno in programma giovedì 28 novembre, alle 11, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede a Roma. Un appuntamento organizzato dalla Fondazione memorie dell’audiovisivo del cattolicesimo (Mac) e dal centro di ricerca Catholicism and audiovisual studies (Cast) dell’Università telematica internazionale Uninettuno, in concomitanza di tre anniversari che ricorrono nel 2024: i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi; i 100 anni di Radio in Italia e i 100 anni dalla nascita dell’Istituto Luce.

Interverranno il regista e scrittore Pupi Avati; monsignor Dario Edoardo Viganò, sacerdote ambrosiano, vicecancelliere della Pontificia accademia delle scienze e delle scienze sociali e presidente della Fondazione Mac; Chiara Sbarigia, presidente dell’Archivio Luce Cinecittà e Gianluca della Maggiore, professore presso l’Università telematica internazionale Uninettuno e direttore del Cast. Modererà Cecilia Seppia, di Vatican news.

Al centro dei lavori i retroscena dell’inaugurazione della Radio Vaticana, avvenuta il 12 febbraio 1931, sulla base dell’intreccio di reperti audiovisivi e documenti tratti da diversi archivi vaticani. «Fino a oggi – afferma monsignor Viganò, anticipando i contenuti della giornata – nessuno poteva sospettare che questa data avesse segnato anche un momento molto significativo nella storia del rapporto tra la Santa Sede e il cinema e, più nello specifico nella piccola storia del rapporto tra la Santa Sede e l’Istituto Luce».

Gli studi effettuati – presentati da Gianluca della Maggiore – dimostrano che non esistono immagini filmate realizzate in occasione dell’avvenimento in questione, nonostante l’interesse mostrato da alcuni player statunitensi come la Fox e la Paramount che avrebbero fatto di tutto pur di avere il primo “film parlante” di un Papa. All’epoca l’industria cinematografica si stava muovendo verso l’innovazione del sonoro. Tuttavia, spiega Viganò, «Pio XI fin dal 1925 aveva dato precisa disposizione affinché venisse assolutamente esclusa la riproduzione cinematografica della sua persona».

Inoltre – prosegue Viganò – «fu proprio il Papa in persona a impedire che fossero altre società cinematografiche a riprendere l’evento: egli, come documentano le carte della Segreteria di Stato, avrebbe voluto concedere ancora una volta al Luce questa esclusiva. Ma c’era un impedimento di pura natura storico-tecnologica che non permise di dar corso a questa disposizione: il Luce, infatti, in quel momento non aveva ancora operato la conversione al sonoro, evento che si verificò solo qualche mese dopo a partire dal settembre 1931, epoca alla quale risalgono i primi cinegiornali e documentari sonori dell’Istituto Luce».